Aria di crisi? No, ma i mercati ora sono saturi

Il Resto del Carlino 30/04/96 pag.MO/3

CERAMICA / L'OPINIONE DEGLI IMPRENDlTORI SUI PRIMI MESI DEL '96 COINCIDE CON QUELLA DEI SINDACATI


William Ballotta segretario di Flerica commenta il calo dell'export nei Paesi che rappresentano i nostri mercati tradizionali

Germania. 30%. Troppo elevato l'indice quantita' della produzione

Crisi della ceramica? Forse non ci siamo ancora, ma e' meglio stare in guardia. E capire subito i segnali che manda il mercato. Segnali da interpretare, ma anche abbastanza espliciti: soprattutto in Europa, le piastrelle si vendono meno in
questi primi mesi del '96. E se e' vero che il comprensorio ceramico sta conquistando nuove colonie nei continenti lontani, come Asia, Oceania e America, lo e' anche che questi sono mercati ancora poco significativi sul piano numerico. Forse tra qualche anno l'investimento dara' i suoi frutti, ma oggi e' ancora presto per sperare che gli ultimi territori conquistati possano bastare per compensare i cali sui mercati tradizionali. Crisi e' una parola che non mi piace, credo che adesso ci siano troppi operatori che gridano al lupo dice William Ballotta, segretario della Flerica. Certo ci sono segnali che non devono essere sottovalutati, ma la nostra valutazione sul rallentamento che e' stato registrato in questa fase iniziale dell'anno, e' che si tratta di un normale assestamento dopo un '95 da record. Nulla di drammatico, anche se il mercato e' saturo in tutti i paesi europei, e non si tratta soltanto di una flessione collegata all'andamento dei cambi occorre essere realistici prosegue Ballotta e capire che i mercati europei non possono avere uno sviluppo infinito. Il calo del 30% nelle esportazioni verso la Germania e' sintomatico. Suggeriamo a Ballotta che pero' ci sono stati troppi casi (Marazzi, Gardenia Orchidea, Floor Gres, Atlantic Zenith) di malessere, per non sentire suonare un campanello d'allarme. Una distinzione e' d'obbligo - risponde - quello dell'Atlantic Zenith e' un caso diverso, a se', si tratta di problemi nella gestione ma l'azienda e' sana, tanto che mi risulta che ci sia gia' l'interessamento di potenziali acquirenti. Diverso il discorso per le altre ceramiche; che danno invece indicazioni comuni. E' innegabile che ci sia stato un rallentamento, soltanto i mercati degli Stati Uniti, dell'Oceania e dell'Asia hanno fatto registrare un aumento, ma rappresentano una quota ancora poco significativa. Ecco, quello che dobbiamo assolutamente evitare e' di riempire i magazzini in questa fase, fu questa scelta a causare la grande crisi di qualche anno fa. Le soluzioni? Posso solo dire che gia' nei prossimi incontri per il rinnovo dei contratti aziendali parleremo di temi che gia' da tempo ci stanno a cuore, vale a dire la formazione e la ricerca.
Per Giancarlo Spaggiari (Cgil) il problema e' duplice: La nostra preoccupazione e' che negli ultimi anni sia aumentata te la capacita' produttiva, con nuovi impianti e un'efficienza massima che ha provocato un grande aumento dei volumi produttivi. I problemi potrebbero essere di due tipi: da una parte l'impatto ambientale, dall'altro il rischio che diminuisca non soltanto la quantita'' ma anche la qualita' dell'occupazione. Bisogna stare attenti a non essere troppo attrezzati per le esigenze del mercato.




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