La piastrella sfida la crisi

Il Resto del Carlino - Speciale Rapporto Economia - Carpi/Sassuolo 01/05/96 pag.2


UN MOMENTO DIFFICILE NEL SETTORE PER LA STASI DI IMPORTANTI MERCATI ESTERI


Per la sua particolare posizione, la riva destra dell'alto corso del Secchia ha attratto negli ultimi decenni aziende grandi e piccole. La disponibilità in zona di materie prime e una rete di comunicazioni ancora adeguata al traffico merci ha favorito gli insediamenti produttivi. La presenza di industrie a grande capitale finanziario accanto ad aziende a conduzione familiare‚ è stata per lungo tempo la ricetta del successo del distretto. Oggi, il modello sassolese perde colpi.
II boom si ‚ sgonfiato, la corsa ai mercati ha decelerato. Non‚ ancora crisi, ma le conseguenze nel lungo periodo potrebbero essere pesanti. Le cause del rallentamento sono numerose; due le piu' importanti: la difficile congiuntura interna e l'agguerrita concorrenza straniera nei tradizionali territori di caccia del "made in Sassuolo". mentre in Italia la domanda segna il passo complice il rallentamento delle costruzioni (-6,3% nel 93, -5% nel 94, +0,2 % nel 95), sulla scena internazionale compaiono avversari minacciosi. Con l'aiuto dei governi di casa, Cina, Brasile e Messico riconquistano quote sempre piu' consistenti dei mercati interni; nell' Occidente ricco, Spagna e Turchia "soffiano" i clienti migliori; sui mercati inesplorati dell'est Europa, si offrono clienti poco affidabili. La provincia e la regione, invece di sostenere con adeguate iniziative la produzione, minacciano di chiudere le cave di sabbia e & negare nuove autorizzazioni; così i costi lievitano e la competitività di Marazzi & C. diminuisce. Nel complesso, rughe insignificanti sono fino ad ora comparse sul volto migliore di Ceramica valley. Le aree produttive del distretto in apparenza poco hanno risentito della perdita di competitività all'estero; in molti casi hanno fatto registrare addirittura un consistente sviluppo. Lo scenario ‚ dunque molto diverso da quello di un day after della piastrella. Non ci sono capannoni abbandonati, ciminiere crollate macchinari distrutti. Al contrario, grazie alle agevolazioni della legge Tremonti, nuovi impianti sono stati realizzati accanto ai vecchi. Ovunque si volga lo sguardo, si vedono aziende che hanno ampliato la propria capacità produttiva. E' qui, nelle nuove strutture, che paradossalmente si annida la contraddizione piu' pericolosa. L'apertura di nuovi forni ha infatti provocato un eccesso di produzione che, nell'attuale momento di stabilizzazione della domanda, ha spinto i colossi a far ricorso alla cassa integrazione (due settimane alla Marazzi, in aprile). "In due anni, Sassuolo si e' attrezzata per realizzare il 10% di piastrelle in piu' spiega Renzo Arletti, responsabile della commissione statistica di Assopiastrelle. Siamo però costretti a non utilizzare gran parte delle capacità produttive che abbiamo acquisito" Le recenti merinature del modello sassolese non hanno comunque tolto il sorriso e l'ottimismo agli imprenditori del distretto. Nuove iniziative e progetti sono gia' in cantiere: la crisi non è ancora cominciata e gia' il vento della ripresa soffia sul Secchia.



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