L'industria delle piastrelle frena. Ricavi '96 fermi a 8mila miliardi

Il Sole 24 Ore 30/05/96 pag.10

Il mercato nazionale e quello estero interrompono il trend positivo del settore


SASSUOLO - Con il 1995 si e' definitivamente concluso il triennio d'oro dell'industria ceramica italiana. Da alcune settimane si parla di inversione di tendenza. Ora Oscar Zannoni, presidente di Assopiastrelle, conferma in modo ufficiale che il vento turbinoso della crescita che soffiava dal 1993 si e' improvvisamente trasformato in bonaccia. Nel distretto ceramico tra Modena e Reggio Emilia, dove nell'area di Sassuolo si concentra oltre il 70%. della produzione nazionale, nessuno vuole parlare di crisi. Gli ultimi dati statistici indicano pero' che il 1996 sara' difficile e nei primi tre mesi dell'anno in corso il volume delle vendite e' risultato in calo sia in Italia (-4,5%) che, f atto ancor piu' preoccupante, all'estero (-2%). Il valore complessivo delle esportazioni ha subito una flessione del 6 per cento. Se, come probabile, questa tendenza dovesse continuare anche nella restante parte dell'anno, il fatturato totale dell'industria italiana delle piastrelle potrebbe scendere nel 1996 a circa otto-mila miliardi, contro i quasi 8.500 (record storico) raggiunti nel 1995. La domanda proveniente da alcuni dei principali Paesi stranieri, vero motore della straordinaria crescita registrata dal 1993, si sta raffreddando. Nel primo trimestre dell'anno in corso le vendite in Germania sono diminuite del 9% in quantita' e del 16% in valore. In Francia sono rimaste stabili, ma i prezzi medi sono calati del 5 per cento. E non e' tutto. Basti pensare che le quantita' esportate negli Stati Uniti hanno subito una contrazione del 12 per cento. I dati sulla svolta in atto nel settore ceramico sono stati illustrati ieri a Sassuolo in occasione dell'assemblea generale di Assopiastrelle, l'associazione nazionale dei produttori del comparto. Secondo Oscar Zannoni, quattro sono le strategie da mettere in atto per fare fronte a questa delicata situazione: Primo, cercare nuovi mercati di sbocco. Interessanti prospettive si stanno aprendo in molti Paesi dell'Estremo Oriente. Secondo, individuare nuove forme di applicazione del materiale ceramico nell'edilizia. Le piastrelle dell'ultima generazione possono essere validamente usate anche nel rivestimento di esterni. Terzo, alimentare la crescita della produzione facendo ricorso, se necessario, all'uso delle ferie pregresse e, se inevitabile, alla cassa integrazione. Quarto, compiere ogni sforzo per ridurre i costi di tutti i fattori produttivi. II presidente di Assopiastrelle ha poi ribadito con forza la richiesta di dotare l'area industriale di Sassuolo di alcune infrastrutture indispensabili allo sviluppo: un adeguato scalo ferroviario per le merci e una bretella per il collegamento diretto con l'Autostrada Modena-Brennero. Il nuovo presidente del Consiglio, Romano Prodi ha affermato Zannoni - conosce bene i problemi del nostro distretto. E' stato infatti il primo a studiarlo quando era diventato da poco professore all'Universita' di Bologna. Speriamo che ora finalmente qualche cosa si muova. Nel corso dell'asseniblea di Assopiastrelle e' stato infine presentato i! bilancio del comparto per il 1995, ancora anno d'oro. Fatta eccezione per la sostanziale stazionarieta' del mercato italiano, lo scorso anno tutti gli indicatori sono risultati in crescita. La produzione ha superato i 562 milioni di metri quadrati (+10,2%) di cui 361 milioni di metri quadrati venduti all'estero (+11,2%). E' aumentata anche l'occupazione (+5%). Alla fine dello scorso anno gli addetti del settore avevano superato le 32mila unita'. Straordinario l'incremento degli investimenti fissi (+44%) per un totale di 814 miliardi. Le iniziative, volte principalmente al rinnovamento degli impianti e al potenziamento della capacita' produttiva, sono state favorite dalla legge Tremonti. Aumentata l'efficienza interna, le aziende erano pronte a immettere sul mercato nel 1996 maggiori quantita' di prodotto. Paradossalmente, pero' la domanda si e' raffreddata. Gia' negli ultimi mesi del 1995 le giacenze di magazzino avevano iniziato a crescere e ora si torna a fare uso delle ferie pregresse e della cassa integrazione. Non avveniva in modo cosi massiccio dal 1985, quando si compi' uno dei piu' profondi processi di ristrutturazione del comparto.




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