Ma quale riequilibrio? PIANI PER IL RIASSETTO DEL COMPRENSORIO CERAMICO

Il Resto del Carlino 09/06/96 pag./7

NEL 1995 PIU' FORNI DI COTTURA E +10% DI PRODUZIONE: CHI CONTROLLA?


SASSUOLO - Tutti si lamentano dell'inquinamento, della mancanza di liberta' di movimento a causa dei flussi del traffico, ma al degrado urbanistico della piastrella valley nessuno sta contrapponendo un autentico progetto che riporti il connaturale rapporto tra abitante ed abitato. Proprio in questa settimana gli amministratori pubblici hanno presentato una nuova ricetta che si puo' sintetizzare in una serie di obiettivi dichiarati nella promozione di interventi coordinati tesi a contenere l'aumento del carico inquinante introducendo nel comprensorio ceramico nuove modalita' di esercizio delle
funzioni di politica ambientale, Quindi l'inquinamento e' un problema tutt'altro che risolto e questo alla luce anche dell'espansione industriale in un momento dove non passa giorno che sindaci e assessori non si pronuncino per una razionalizzazione degli impianti produttivi. Alcuni dati ufficiali dimostrano che invece si e' andato nel corso del 1995, in una direzione opposta. Chi, allora, doveva contenere l'espandersi dell'industria ceramica, e quindi ottenere un minore inquinamento atmosferico, e prece' non lo ha fatto? Invece di firmare inutili carte adesso; si' sarebbe potuto agire concretamente prima. Ecco i dati. Al termine del 1995 il numero dei forni nelle ceramiche e' risultato di 896 unita'. Rispetto alla rilevazione del 1994 (dati Assopiastrelle) si e' registrato un aumento del numero dei forni di 47 unita' (quanti a Sassuolo? Fiorano? Maranello? Casalgrande? Scandiano? Castellarano...) che hanno portato ad una maggiore produttivita'' del 10% nel 1995 (562,2 milioni di mq) con un ulteriore balzo previsionale del 10.21% nel 1996 se, vista l'inversione di tendenza riferita alla domanda, non interverranno ridimensionamenti nei programmi delle aziende. Chi ha rilasciato, o rinnovato, le autorizzazioni per questi nuovi 47 forni era a conoscenza di quello che si andava incontro in materia di inquinamento atmosferico e della mobilita' delle merci? Altre statistiche, il numero delle aziende ceramiche e' aumentato (raffronto '94 '95) a Scandiano da 4 a 4 e a Fiorano da 51 a 53. Rimasto invariato a Castelvetro (11), a Formigine - Maranello (9), Casalgrande (28) diminuito a Sassuolo da 19 a l7, Castellarano da 19 a 16 e Rubiera da 9 a 8. In sostanza nessuno ha posto un freno al proliferare delle attivita' produttive (da questi comuni nel 1995 e' uscito il 78.70% della produzione nazionale di piastrelle) a fronte di uno stato dell'ambiente caratterizzato da una cementificazione del suolo, da una incapacita' della rete viaria a sostenere i flussi del traffico, ad un calo della salute pubblica e la presa d'atto della parte debole della societa' che vede allontanarsi sempre di piu' la possibilita' di un riaggancio sul territorio dove vive.



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