Decine di aziende a bocca asciutta.

Il Resto del Carlino 12/06/96 pag./6

"C'e' il rischio reale - dice il presidente della Lapam - che alcuni non paghino le commesse"


SASSUOLO - Nel corso del 1995 l'industria ceramica ha investito 814 miliardi di lire in beni capitali (+44,03% rispetto all'anno precedente) e 482 rniliardi prevede di investire nel 1996. Gli eccezionali valori degli investimenti (un autentico record) del '95 sono stati destinati principalmente all'incremento del numero degli impianti, al rinnovo tecnologico al miglioramento dell'ambiente interno ed esterno; al miglioramento dell'efficienza complessiva attraverso l'ulteriore qualificazione dei prodotti e dei servizi offerti. Con il '96 le previsioni di investimenti si sono fatte piu' contenute e prudenti, rispecchiano, in sostanza, sia le mutate condizioni dimercato che il venir meno di.agevolazioni fiscali legate al reinvestimento degli utili di azienda. Questa cascata di denaro si e' riversata principalmente sull'indotto. Centinaia di piccole e medie aziende hanno trovato commesse di ogni tipo con benefici economici di notevole portata. Tutti coinvolti: offficine meccaniche, autotrasportatori, falegnami, progettisti e via di seguito. In questi primi sei mesi del '96 l'inversione di tendenza della domanda nel comparto ceramico ha determinato un ridimensionamento dei programmi, gia' attuato nel controllo operato sulla produzione attraverso il ricorso alla cassa integrazione e alle ferie anticipate da parte di un certo numero di aziende che intendono contenere i livelli dei magazzini (150-991.066 mq stimati in tutta Italia nel '95 dei quali 121.641.000 mq in Emilia Romagna). Inevitabile che diverse ceramiche anche alcuni grossi gruppi, si trovino oggi in grosse difficolta' di liquidita'. La conseguenza e' che non pagano i fornitori e questo modo di fare ha messo in ginocchio decine di aziende artigiane del comprensorio ceramico. Gli atteggiamenti sono dei piu' disparati, ci conferma Francesco Biagini, sassolese, imprenditore del settore ceramico e Presidente Provinciale della Confartigianato Lapam - Licom (oltre 10.000 aziende associate). "Alcune ceramiche, per fortuna poche, si trovano in difficolta' e c'e' il rischio reale che non paghino le commesse. A1tre - spiega Biagini - che hanno qualche difficolta' di liquidita', non dovrebbero creare delle forti preoccupazioni fra gli artigiani e piccoli imprenditori del comprensorio. Pero' sono anche grosse aziende consolidate sul territorio che con la scusa della crisi decidono di congelare i pagamenti, creando non poche difficolta' a tante piccole unita' produttive". Giudizio di Francesco Biagini: non sono estremamente atti meritori". Abbiamo pero' la fortuna che la maggioranza degli imprenditori ceramici del comprensorio Sassuolo - Scandiano- conclude Biagini - sono persone serie e di conseguenza speriamo che agiscano correttamente verso piccoli colleghi ai quali un mancato pagamento puo' costare la stessa esistenza dell'azienda."



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