Ultime tappe verso la borsa

Il Resto del Carlino 05/09/96 pag.MO/5

DOMANI IL PROSPETTO INFORMATIVO PER GLI AZIONISTI
Lunedì 16 la firma dei contratti con gli istituti di credito per il collocamento dei titoli


Da venerdi' prossimo gli investitori potranno stabilire con quali collocamenti diventare azionisti del gruppo ceramico «Ricchetti». Verra' infatti pubblicato, da alcuni principali quotidiani, il prospetto informativo. La firma dei contratti in diversi istituti di credito (coordinatori del collocamento presso il pubblico sono l'istituto Bancario San Paolo di Torino e la Akros Sim) iniziera' lunedi' 16 settembre. Sono le ultime due tappe dell'arrivo in Borsa della prima azienda ceramica italiana, con un fatturato consolidato di 274,4 miliardi nel 1995, realizzato per l'86% all'estero, principalmente sul mercato europeo, 5 stabilimenti produttivi in Europa e circa 900 dipendenti di cui 420 in Italia. II gruppo si articola in una capogruppo operativa (ceramiche «Ricchetti» Spa, sede a Sassuolo e con stabilimenti a Fiorano e Modrano), e 8 societa'- di cui 4 commerciali - in Europa. E' controllato sia direttamente (50,1 %) che indirettamente (27,4%) dalla societa' Fincisa Spa cui fa capo anche la Industrie Ceramiche Cisa Cerdisa, formando nel suo complesso il terzo produttore di piastrelle in Italia e fra i primissimi a livello mondiale. Renzo Arletti, dall' 87 in Ricchetti e con l'incarico del '91 di amministratore delegato, è uno dei principali artefici dell'ingresso in piazza Affari dell'azienda sassolese che proprio ieri mattina ha incontrato gli istituti di Credito a Sassuolo presso la sede dell'Assopiastrelle, per la collocazione del titolo. La strategia industriale degli ultimi anni gli appartiene. «L'azienda è sorta nel 1968 per volere dell'omonima famiglia; a partire dagli anni ' 80 la proprieta' passa alla societa' tedesca Pegulan Werke Ag; nel 1991 il gruppo svedese United Tiles Ab acquisisce l'intero capitale e nel dicembre del 1995 la totalita' del capitale sociale sono state acquisite da societa' dei gruppi Fincisa ed Akros. Dopo una ristrutturazione industriale mirata, che e' costata anche una riduzione del personale negli stabilimenti esteri, oggi, nel maggio del '96, le società sono tutte in una situazione di utile di bilancio e a luglio il trend è stato migliore». Le aspettative sulla collocazione di circa il 45% del nuovo capitale sociale guardano, come ci ha spiegato l'amministratore delegato, «in prima battuta di capitalizzare con i denari ricavati l'azienda e di coprire quella parte di deficit iniziale dovuto all'acquisizione. Nel breve termine, appena ristrutturata la situazione finanziaria, pensiamo ad ulteriori acquisizioni, non in Italia, ma seguendo l'attuale strategia, all'estero, mirate a particolari mercati». Sostanzialmente, in conclusione, Renzo Arletti ha ribadito un messaggio che «fotografa» l'azione del gruppo: «Produzione in Italia e distribuzione all'estero. Ci avviciniamo al consumatore attraverso la gestione delle reti di vendita che vogliamo comprare oltre frontiera». Intanto però l'approccio più importante sara' con gli investitori italiani e stranieri. Una negoziazione il cui risultato potrebbe suggerire altre aziende ceramiche ad entrare in piazza affari.



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