Industria: e' finita la festa

Il Resto del Carlino 06/09/96 pag.MO/1

DOPO DUE DI ANNI DI BOOM (FAVORITI DALLA LIRA DEBOLE) FRENA L'ECONOMIA MODENESE


Gli analisti parlano di "rallentamento", in realta' e' una frenata di quelle che fanno fumare le gomme. I dati sull'andamento dell'industria modenese nel trimestre aprile - giugno confermano quello che si sente nell' aria: la produzione cala vistosamente e la discesa continuera', visto che si assottiglia giorno dopo giorno il portafoglio - ordini delle imprese. Certamente esagera chi parla apertamente di crisi: la produzione, nel terzo trimestre '96 e' aumentata del 2,7 per cento: Siamo quindi ben lontani dal '93, quando la tendenza era addirittura in negativo (-0,5 per cento). Ma in mezzo ci sono stati due anni di crescita impetuosa: le merci modenesi in regime di lira debole, hanno spopolato sui mercati internazionali e l'export ha trainato una crescita eccezionale della produzione. A maggior ragione, la macchina lanciata a tutta velocita' avverte ora la frenata. Basta un'occhiata alla tabella: nel primo trimestre dell'anno scorso l' industria modenese correva a rotta di collo, con incrementi produttivi oltre il 10 per cento. Oggi siamo ridotti al +2,7 e le previsioni per i prossimi mesi sono concordi nel confermare la discesa. I dati vengono dall'indagine congiunturale della Camera di commercio, presentati ieri dal presidente Antonio Camellini e dal prof. Giorgio Pellicelli, direttore della scuola di amministrazione aziendale dell' Università' di Torino, che da anni collabora con l'Ufficio studi camerale.

"E' la situazione nei principali paesi di sbocco dei prodotti modenesi a determinare il forte rallentamento - osserva Pellicelli - I principali partners economici dell'Italia stanno mettendo ordine nei propri conti, con politiche di contenimento che dureranno anche dopo il fatidico appuntamento di Maastricht". II quadro e' quindi quello di una
stagnazione, almeno a livello europeo, e gli indicatoli non si rialzeranno prima del '97. Sulle imprese modenesi gli effetti della frenata sono a macchia di leopardo. Nella metalmeccanica buono l'andamento per le auto sportive, gli autobus urbani, i trattori, i componenti per macchine movimento terra. Difficolta' invece per l' oleodinamica, le macchine per legno e rallenta anche il comparto degli impianti ceramici. Per i big della piastrella, dopo un anno eccezionale, ora si rallenta e si riducono i margini per il calo dei prezzi. Per l'agroalimentare e' circoscritto l'effetto "mucca pazza" e discreto l'andamento di altri comparti. Su buoni livelli si mantiene il settore biomedicale. "La flessione e' evidente commenta Antonio Camellini - ma a differenza che in altre aree (come il nord est), le nostre imprese possono reagire alla nuova situazione. C'e' rapidita' di decisione e siamo attrezzati per incrementare qualita' e innovazione. Quello che piu' serve, tuttavia, e' aumentare l'internazionalizzazione delle nostre imprese. La presenza sui mercati va resa stabile, e occorre essere aggressivi sui nuovi sbocchi (sud americano est asiatico, est europeo)". Stai a vedere che dopo tanto parlare di nord - est, la ricetta per uscire dall'annunciata stagnazione sara' quella della flessibilita' modenese.



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