Piu' qualita' per stoppare la crisi

Il Resto del Carlino 29/09/96 pag.MO/7

Cavagnari: "Dobbiamo puntare sulla ricerca per differenziarci dai concorrenti esteri"


Settore in costante flessione? Prospettive inquietanti per i costruttori di macchine e attrezzature per ceramica? Dopo la presentazione della 4a indagine statistica da parte di Acimac nella giornata inaugurale di «Tecnargilla» gli interrogativi sono parecchi. Cosi' come i pareri delle singole aziende. «Per noi il '95 e' stato un anno positivo - afferma Fabio Tarozzi, della «Barbieri & Tarozzi» - e abbiamo avuto un notevole incremento di fatturato, dell'ordine di un +25%. Anche nel 1996, visto che oramai i giochi sono fatti, abbiamo registrato un incremento, seppure piu' modesto. Eravamo tutti consapevoli che il '95 fosse un anno irripetibile. Ora i mercati vanno stabilizzandosi. In Italia pero' la congiuntura economica e' meno favorevole e sono venute a mancare le agevolazioni fiscali della legge Tremonti». E per il futuro? «Il mercato e' strano - prosegue Tarozzi - , vive di cicli di domande ed investimenti. Attraverso l'alternazione delle congiunture positive nei vari Paesi speriamo di evitare momenti di crisi». «Il dato che piu' fa pensare e' il trend in ribasso a livello internazionale - esordisce Maurizio Cavagnari della «Stylgraph» - perche' le aziende del settore avevano puntato sull'estero. Poi c'e' il dopo Tremonti: nel '95 molte ditte hanno potenziato notevolmente, e troppo in fretta, la propria capacita' produttiva, appesantendo le strutture. A fronte di questa crescita, ora, ci troviamo a non raggiungere nemmeno i fatturati degli anni scorsi. Occorre percio' trovare qualche sbocco...». In che modo uscire dall'impasse? «Ricercando novita', investendo nella ricerca, nella qualita' dei prodotti. Puntando a caratterizzarsi, differenziarsi dai concorrenti esteri, sempre piu' bravi a sfruttare le nostre tecnologie e le nostre idee: bisogna saperli
anticipare. Poi, la qualita' porta in se' d' ottimizzare i costi: una buona macchina, alla fine comporta per intenderci risparmi considerevoli». Estremamente ottimista e' Alan Rivi, direttore commerciale area Centro Sud America della «Manfredini & Schianchi». «Il '95 e' andato bene, anche sui mercati esteri, grazie alle capacita' dei nostri collaboratori. In Italia, per via della Tremonti, siamo andati oltre ogni piu' rosea previsione. Ovvio che quest' anno sia stato meno positivo: chi aveva programmato un investimento nel '96 ha anticipato i tempi, chi era dubbioso ha approfittato subito dei vantaggi legislativi. Cosi' siamo riusciti ad incrementare il nostro fatturato (+40% circa) soprattutto grazie ai mercati sovranazionali. Ma nel '97 confidiamo in una ripresa in Italia». «Non c'è piu' l'euforia dello scorso anno - sostiene Lauro Silvestrini della «Officine Carlo Ferrari» - e sul piano interno c'e' stata indubbiamente una frenata. Personalmente, pero', non ho risentito di alcuna flessione».



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