Le piastrelle cercano un rilancio

Il Resto del Carlino 01/10/96 pag.MO/3

A Bologna la grande fiera della Ceramica apre i battenti stamane con nubi all' orizzonte
"Recessione", un termine che rischia di mettere in serie difficolta' anche agli operatori ceramici piu' ottimisti. Proprio al
termine della passata edizione del "Cersaie", dopo un triennio dove il settore ha mostrato indici di crescita mai raggiunti, e' iniziata la flessione delle vendite su quasi tutti i mercati. A distanza di un anno tutti i nodi stanno venendo al pettine. Preoccupazione, tensione, apprensione stanno affliggendo gli addetti ai lavori del settore ceramico che indosseranno, da oggi e fino a domenica prossima, il loro migliore sorriso per affrontare con il dovuto coraggio questo nuovo "esame di mercato". Prima dell'inizio dell'importante rassegna fieristica di Bologna - che apre oggi - abbiamo lasciato la parola ai diretti interessati, i produttori, veri protagonisti Cersaie. Abbiamo chiesto loro una riflessione economica sull'attuale momento che sta attraversando il settore afflitto da una forte perturbazione. Ecco cosa ci hanno risposto.
Claudio Lucchese, presidente ceramiche Floor -Gres, Rex e Cerim: "La domanda e' calata, I' offerta e' aumentata, i magazzini sono pieni. Le aziende hanno investito molto e l'aspetto finanziario e' sempre piu' tirato. Prospettive? Bisogna tenere i nervi saldi; il nostro settore e' altalenante e dipende da molti fattori. Ritengo che il fenomeno delle concentrazione debba andare avanti: questo permette un maggior controllo del mercato e della domanda - offerta. Fino a
quando si rimane cosi frastagliati tutto e' piu' difficile. Come fattori esterni siamo legati allo sviluppo dell'edilizia nei Paesi sviluppati: Francia, Germania e Stati Uniti in testa. Gli imprenditori del nostro settore sono svegli, sanno adeguarsi velocemente alle situazioni che mutano: credo che anche per affrontare questa crisi si adegueranno rapidamente alle nuove condizioni di mercato".
Giuseppe Pozzi, direttore generale gruppo ceramiche Gambarelli: "Una Tremonti che ha drogato il mercato degli investimenti creando sovrapproduzione, una lira che ha guadagnato il 25%, Francia e Germania in crisi, aspettative di ripresa del mercato italiano che tardano a realizzarsi: elementi questi che sicuramente hanno creato una contrazione del mercato delle, piastrelle. La parola d'ordirne e' quindi globalizzazione dei mercati. Non guardare piu' ai soli mercati tradizionali, ma a quelli mondiali: l'oriente e' in frenetica espansione, negli Stati Uniti la crisi e' superata e il prossimo anno andra' ancora meglio (la previsione per il '96 e' di 820 mila nuovi alloggi il numero piu' alto degli ultimi 10 anni).
Teniamo presente che gli operatori di questi mercati non sempre vengono a visitare il Cersaie; non grandi illusioni per il Cersaie, quindi, ma grandi strategie di globalizzazione per il dopo. Claudio Sassi, presidente di Emilceramica: "Cersaie e' sempre una manifestazione utile, in quanto e' la piu' significativa a livello mondiale del settore. E' una buona occasione per incontrare i clienti, sondare la situazione attuale. Sappiamo gia' che esiste squilibrio tra domanda e offerta. La sovrapproduzione delle aziende ceramiche, che ha fatto riempire i magazzini e' comunque un effetto anche della legge Tremonti. Sono stati anni buoni, quelli passati, nei quali si e' investito parecchio. Oggi dobbiamo affrontare al contrario un momento difficile, coi nervi saldi e consapevoli delle nostre forze e potenzialita'. C'e' il rischio pero' di
esasperare la concorrenza in una suicida corsa ai ribasso dei prezzi: penso invece che sia opportuno 'caricarli' di quel minimo d'incidenza maggiore che la produzione comporta adesso. Altrimenti assisteremo ad un lievitare dei costi di
fronte ad una riduzione dei ricavi... Bisogna restare quindi uniti. Siamo sereni, ma non ottimisti".
Angelo Borelli, presidente Ceramica Monocibec: "L'attuale situazione del mercato e' normale. Siamo piu' o meno sui valori dello scorso anno. E se ci si avvicina ai quantitativi del '95 anno dei record, si fa fatica a parlare di crisi... Abbiamo perso qualche cosa sul prezzo medio del prodotto e sull'esportazione, a causa del calo della valuta. Ma i prezzi hanno sostanzialmente tenuto, perche'‚ sono tendenzialmente calati, ma meno di quanto abbia inciso il riapprezzamento della lira. Qualche pensiero lo puo' creare invece la produzione latente: ma tutte le aziende provengono da un triennio decisamente positivo, sono ben capitalizzate, hanno risorse sufficienti per gestire bene la situazione. Il contesto generale non e' comunque tranquillo, il quadro politico non e' ancora stabile cosi' come i mercati esteri. Sono, in definitiva, moderatamente ottimista". Claudio Vacondio, presidente Ceramica Mirage: "La situazione poco soddisfacente che il settore ceramico sta attualmente attraversando e' di fronte agli occhi di tutti. Anche nella nostra personale situazione pur non avendo nessuna ragione per gioire, 'riusciamo a parare i colpi grazie ad una oculata serie di scelte, che nel corso degli anni abbiamo compiuto. Il fatto di essersi posizionati in una fascia di prodotto di alto livello, grazie alla continua ricerca, e agli investimenti in tecnologia che sono stati operati, infatti sta in questo momento ripagando in termini di mantenimento delle quote di mercato". Francesco Biagini, presidente ceramiche Mix e Menestrello: "Anche questa edizione del Cersaie sara' un importante test e quesito al di fuori delle polemiche. Servira' per conoscere cosa chiede attualmente il mercato mondiale. L'industria ceramica si trova a gestire una offerta superiore alla domanda e questo dovuto anche ad una ubriacatura in materia di investimenti creati dalla legge Tremonti cosi' come da una lieve flessione dei mercati. Gli attuali interrogativi del settore non si potranno risolvere puntando, ad esempio, su tipologie specifiche del prodotto (porcellanato) perche'‚ questo, inevitabilmente, va a discapito delle altre, come la monocottura. Occorre lavorare sulla ricerca volta ai contenimento dei costi anche se oggi la gara viene fatta sulla qualita' e i prezzi".



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