Borsa. Il gran ballo delle debuttanti

Il Resto del Carlino 11/10/96 pag.17

Con 100 milioni sulle ultime 20 neo quotate se ne sarebbero guadagnati 24 in 18 mesi: Ma occhio...


Comprare o non comprare, questo e' il problema! E' cio' che si domanda il risparmiatore quando si trova di fronte a un collocamento di una nuova azione a Piazza Affari. Negli ultimi diciotto mesi molte sono state le occasioni per destinare un piccolo gruzzolo alla Borsa e, in particolare, alle matricole debuttanti. L'analisi degli ultimi venti collocamenti permette di dare un'indicazione a tutti coloro che, pur non amando il rischio, hanno intenzione di avvicinarsi gradualmente al mondo delle contrattazione. Le alternative infatti continuano ad essere via via meno allettanti: i titoli di Stato rendono sempre meno certificati di deposito degli istituti di credito non risultano certo appetibili e lasciare il risparmio in conto corrente e', considerate spese e tasse, veramente poco lungimirante. E cosi uno dei passi per il primo contatto con Piazza Affari č proprio l'offerta pubblica di vendita di nuove societa' entranti. Come sono andate le matricole negli ultimi tempi? E' stata una buona scelta o era meglio starsene tranquilli tra Bot e Cct? I dati raccolti (vedi tabella) fanno emergere una situazione particolarmente variegata. Facendo riferimento alla quotazione del 30 settembre scorso, delle ultime venti matricole, sette sono sotto al prezzo di collocamento, mentre tredici hanno un prezzo superiore. E' evidente che questi numeri di per se' non sono esaustivi e sono necessarie alcune brevi considerazioni.
I «grandi» collocamenti—Eni soprattutto, ma anche Tim, Mediolanum e Mediaset—sono in generale andati bene e tuffi questi titoli sono oggi sovraquotati rispetto al prezzo di partenza. Senza dubbio un buon viatico per la seconda tranche dell'Eni che verra' collocata a fine ottobre. Negli altri casi ci troviamo di fronte ad andamenti antitetici. Al di la' del caso eccezionalmente positivo delle Bulgari (piu' 230% rispetto alle iniziali 8.600 lire) e eccezionalmente negativo delle
Stayer (1575 lire oggi, 5150 lire al collocamento), un gruppo di piccole matricole si e' ben comportato: Carraro, Crespi, Esaote e Gildemeister si sono rivalutate in pochi mesi del 35-40% e piu' fino ai 75%. Altre, come La Doria e Pagnossin, dopo spunti iniziali interessanti, navigano pochi punti sopra al collocamento. Altre ancora si trovano, borsisticamente parlando, in cattive acque: Savino Del Bene, Reno de' Medici e Ceramiche Ricchetti hanno valori anche di dieci punti inferiori a quello di collocamento. Proprio Ricchetti e de' Medici, con la Banca popolare di Spoleto, sono state le ultime ad entrare e, tutte, hanno fatto registrare partenze «monche»: piccolo campanello d'allarme per il risparmiatore. Ma la domanda di partenza e' ancora irrisolta. Conviene o no comprare? Un'ipotesi teorica da noi formulata da' una risposta positiva Investendo cinque milioni negli ultimi venti debutti in Borsa (100 milioni di uscita complessiva) ci troveremmo al 30 settembre con 124 milioni, ai quali potremmo aggiungere qualche centinaia di migliaia di lire provenienti dai dividendi. Non male davvero! E per chi vuol speculare? Niente paura, le matricole hanno dato soddisfazioni anche in questo caso. Con la stessa base di partenza, ma vendendo ogni volta al primo prezzo di Borsa, si sarebbe portato a casa qualcosa come 110 milioni con un incremento immediato del dieci per cento. Ebbene, ecco la risposta: i collocamenti hanno reso molto di piu' dei titoli di Stato. Tutti a comprare quindi? Calma e massima attenzione. Il consiglio e' di valutare nei minimi particolari la societa' che sta entrando e verificare insieme al vostro «consigliere di fiducia» le prospettive dell'azienda. Anche perche', come si e' visto, le mine vaganti sono sempre in agguato. Le prossime offerte ottobrine riguardano l'Amga di Genova e la seconda tranche dell'Eni. In entrambi i casi le premesse perche' possano avere successo ci sono. Se poi il vento cambia direzione...



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