Ceramica, via agli scioperi

La Gazzetta di Modena 23/11/96 pag.18

Ieri prima giornata a braccia conserte per il rinnovo del contratto nazionale


Un corteo di oltre 500 persone ( duemila per la Fulc) ha marciato, in rappresentanza delle organizzazioni sindacali di molte aziende ceramiche, lungo via Radici in piano fino alla sede dell' Assopiastrelle, per protestare contro l' opposizione degli imprenditori a trattare il rinnovo del contratto nazionale per i lavoratori chimici. Lo sciopero era a livello nazionale e infatti non mancavano delegazioni da altre zone tradizionali della ceramica, quali Faenza ed Imola. Bandiere, tamburi, entusiasmo da parte degli aderenti alla manifestazione. Anche negli stabilimenti stando alle prime impressioni del responsabile Fulc di zona, William Ballotta, l'adesione 'adesione allo sciopero e' stata notevole anche se non totale. Al clima disteso ha fatto da contraltare il duro intervento del rappresentante della Fulc nazionale, Franco Chiriaco, dal camion sistemato proprio sull' entrata di Assopiastrelle per il comizio. "La prossima settimana - ha
detto il sindacalista anche all' indirizzo del direttore generale Franco Vantaggi che seguiva la manifestazione dalla finestra di via Montesanto - avremo un incontro con Assopiatrelle e vogliamo che sia definitivo». "Se non saremo soddisfatti questi scioperi aumenteranno in maniera esponenziale. Ce ne sara' un altro il 5, un altro ancora il 13 e cosi' via». Insomma, una linea dura. Il responsabile Fulc ha anche giudicato la manifestazione utile in appoggio anche agli altri settori del lavoro chimico (concerie e vetro) nello stesso giorno impegnate nella protesta per il rinnovo del contratto. Noi - ha detto ancora - siamo un sindacato moderato ma anche inflessibile. Gli accordi del '92 hanno stabilito
due piani di contrattazione, quello nazionale e quello aziendale. L'80%, di questo settore e' formato da piccole aziende che non hanno possibilita' di trattativa aziendale. Ecco quindi che diventa importante il rispetto degli accordi che prevedevano una verifica per il recupero del precedente accordo, verifica che gli industriali si rifiutano di effettuare».
Nemmeno l'apertura decisa con un' iniziativa autonoma da parte della Marazzi sembra convincere il sindacato. A chi
pensava che l'iniziativa del colosso ceramico sassolese potesse in qualche modo segnare la fine del fronte compatto degli
imprenditori la Fulc ha invece girato la questione . Noi non accettiamo mance - ha detto ancora Chiriaco - come quella proposta da una grande azienda In queste ore. Non accettiamo la cosiddetta "contrattazione familiare" con
cui si vorrebbe sostituire un accordo nazionale che e' nei nostri diritti. Lo scopo di questa iniziativa e' piuttosto quello di spaccare il fronte dei lavoratori, aprendo solo per una piccola parte di essi, se quest'azienda vuole la pace con i lavoratori si dia piuttosto da fare per favorire il rinnovo del contratto nazionale». II corteo si e' sciolto verso le 11, ma tutti resteranno in attesa dell'incontro che il 3 dicembre prossimo mettera' di nuovo di fronte sindacati e imprenditori. Potrebbe essere, in caso di risposta negativa, l'ultima volta che accade. Dopo si passera' alla stagione delle proteste di piazza. Per la cronaca, secondo le fonti Fulc, tutti i grandi gruppi ceramici (Ragno, Iris, Emilceramica e Castelvetro), ad
eccezione della Marazzi, hanno registrato un'estensione dal lavoro del 90 per cento. Duemila persone hanno partecipato al corteo che da piazza Tien An Men ha raggiunto la sede dell' Assopiastrelle. Secondo la Fulc, l'accordo alla Marazzi non ha depotenziato lo spirito unitario e il comune obbiettivo di risolvere la vertenza nazionale.



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