La Marazzi rompe il fronte

Il Resto del Carlino 26/11/96 pag.MO/7

Accetta in pratica le richieste della Fulc: doppia contrattazione, adeguamento salari


Si frantuma il fronte degli imprenditori della ceramica sul rinnovo del secondo biennio del contratto nazionale. La prima spallata e' di quelle che contano. Arriva da Filippo Marazzi, presidente dell' omonimo gruppo, che coi suoi 1.000 miliardi di fatturato e circa 3.500 dipendenti negli stabilimenti sparsi in diverse parti del mondo, rappresenta l'attuale
leadership del settore. Nei giorni scorsi l'azienda ha preso una iniziativa incontrando le rappresentanze unitarie sindacali; ha proposto la coerente applicazione del protocollo del luglio '93 che sancisce i due livelli di contrattazione aziendale e nazionale (il Ccnl prevede l'adeguamento tra inflazione programmata e reale nel biennio pregresso nonche' la programmazione del biennio successivo) e l'erogazione di una quantita' economica ai lavoratori sino al 21 dicembre '96, riconoscendo la decorrenza del primo aumento del Ccnl dalla data di scadenza (30 settembre 1996). In soldoni dalle 60-70.000 lire mensili. Una offerta shoch per tutto il settore, oggi impegnato nella seconda giornata di sciopero generale per il rinnovo del contratto con una manifestazione interregionale proprio a Sassuolo, davanti alla sede di Assopiastrelle,
l'associazione delle imprese ceramiche che ha in Filippo Marazzi uno dei suoi Vicepresidenti. "Abbiamo dimostrato una disponibilita' al confronto perche' non crediamo che lo scontro frontale, in questo momento di difficile congiuntura del settore sia il piu' produttivo", ci ha detto Giuseppe Pifferi, direttore generale della "Marazzi". Una conferma quindi che l'azienda ha intrapreso un suo tracciato di confronto lasciando da parte Assopiastrelle e Confindustria. Era gia' successo sul finire del '92, in occasione del rinnovo dei contratti aziendali. Anche allora la "Marazzi" fu una delle prime ceramiche a firmare l'intesa con la Fulc contro le indicazioni di Assopiastrelle che voleva il rispetto dell'accordo del 31 luglio '92 fra Governo e Sindacati. Filippo Marazzi, in quella occasione, si dimise dall'incarico di Vicepresidente della associazione guidata allora da Francesco Zironi. A distanza di quattro anni il copione si ripresenta contrassegnato, al momento, dal silenzio di Assopiastrelle. Sicuramente la "Marazzi" persegue quella "pace sociale" che ha sempre caratterizzato i rapporti fra imprenditori e sindacati nella "piastrella valley". No quindi ai problemi derivanti dagli scioperi, dal blocco degli straordinari e la convinzione che l'attuale impostazione data alla trattativa sia entrata in un vicolo cieco. Il sindacato prende atto di questo fatto nuovo. "La Fulc di Modena esprime un giudizio negativo sulle modalita' che hanno portato ancora una volta all'evidenziare forti differenziazioni nella controparte imprenditoriale facendo emergere l'assenza di autonomia al tavolo di trattativa non condivisa dai singoli imprenditori e "auspica che questa presa di posizione del Gruppo Marazzi sia utile e dia impulso per una conclusione positiva della contrattazione tra le parti e serva quale elemento di rimozione delle rigidita' tuttora presenti". Traspare che anche le posizioni dei Sindacati non sono del tutto omogenee. Il rischio, gia' sperimentato quattro anni fa, e' che le grandi aziende assumano iniziative analoghe alla "Marazzi" e di conseguenza facciano subire alle piccole ceramiche aspetti contrattuali estremamente onerosi.



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