Per le piastrelle futuro meno rosa

Il Resto del Carlino 04/12/96 pag.MO/6

Le vendite si sono fermate (-0,.5% in generale, -2,5% in Europa), il comparto non cresce (la produzione registra un +0.1% e la previsione e' -3,2% nel 1997), gli incassi sono ridotti a causa della rivalutazione della lira,
l'immagazzinamento e' molto alto. Solo una sintesi di quanto scaturito dalla presentazione della nona edizione
dell'Analisi di Bilancio e del sedicesimo rapporto dell' Osservatorio Previsionale per l'industria ceramica avvenuta
ieri nella sede di Assopiastrelle. Per l' avvenire, c e' dunque qualche preoccupazione. Per svuotare le eccessive giacenze
di magazzino, si potrebbe arrivare a una spietata competizione sui prezzi, vista anche la riduzione di taluni mercati
tradizionali, Germania in testa, solo parzialmente compensati dai risultati dell'Europa dell'Est e dei Paesi asiatici. "Il pericolo sta proprio nella politica dei prezzi che non e' in linea coi costi: Potrebbe dilapidare i benefici risultati degli anni passati", ha detto Luigi Bidoa, responsabile analisi settoriale Prometeia, centro studi che ha collaborato alla stesura del documento. Cattive nuove per quanto riguarda l'aumento dei costi dei fattori produttivi (specialmente energia e lavoro). Evidente anche la riduzione dei margini di guadagno. E la lira nello Sme cosa comportera'? "Buttera' l'intero contesto nel quale l' imprenditore opera - ha previsto Angelo Tanazzi, segretario generale Prometeia - entreremo in un periodo di bassa inflazione, di stabilita' dei prezzi. Si ridurranno i margini di errore consentiti e occorrera' controllare maggiormente il mercato con una corretta politica commerciale. Credo pero' non manchino risorse ne' vitalita' per affrontare questo drastico cambiamento".



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