Vacanze lunghe a Natale per smaltire gli stock

Il Resto del Carlino 04/12/96 pag.14

Il treno della ceramica va sempre forte ma la sua velocita' e' calata rispetto agli ultimi tre anni. E per il '97 si prevede ancora una velocita' stabile. Anzi: lo stabilizzarsi della nostra moneta e dei livelli d'inflazione fanno pensare che non potranno piu' esserci le forti accelerazioni che hanno caratterizzato per esempio il '95. Attualmente si producono oltre 100 milioni di metri quadrati in piu' rispetto allo spazio di assorbimento dei mercati: bisognera' quindi darsi subito una regolata per non assistere a un crollo dei prezzi. La sostanza del discorso che ieri lo stato maggiore di Assopiastrelle ha fatto con gli esperti di Prometeia a un folto gruppo d'imprenditori, e' dunque che le vacche grasse sono certamente finite, e che adesso si torna alla normalita'. La produzione va misurata, e prima di tornare ad aumentarla bisogna sudare e conquistare mercati nuovi, visto che la situazione di quelli tradizionali si presenta anche per il '97 stabile. L'effetto lira-debole che fece salire i diagrammi nel triennio '93-'95, e quello della ricostruzione tedesca all'Est sono ormai finiti. Adesso gli imprenditori della piastrella sono alle prese col problema di calibrare in basso la produzione anche a costo di sottoutilizzare gli impianti. Nodo questo non secondario se si tien conto dei forti investimenti fatti nel '95 approfittando della Legge Tremonti. La produzione italiana di piastrelle e'stata quest'anno di 680 milioni di metri quadrati. Se ne venderanno soltanto 540 milioni. E' sempre una cifra record: erano stati 504 milioni nel '94, 542 nel '95; il mercato ne potrà assorbire 552 nel '97. Si è dunque di fronte a una situazione di eccesso d'offerta. Stando alle proiezioni dei dati '96 forniti da Prometeia il fatturato e' in calo leggero rispetto all'annno scorso (-0,2%). Cioe' che preoccupa, e' come detto il magazzino, che attualmente vede stagnare il prodotto di tre mesi. Non per nulla a Natale le aziende ceramiche contano di dare un "ponte" di ferie di 20 giorni ai dipendenti. Lo stabilizzarsi della lira dovrebbe comunque portare nel '97 una leggera ripresa nei prezzi, sempre che—avvertono gli esperti—ci si comporti con razionalita' e non ci si lasci spaventare
dal calo di redditivita' complessiva. Le proiezioni indicano dunque che il mercato italiano nel '97 restera' stabile (con bassi consumi) e all'insegna della stabilita' rispetto al '95, saranno anche i mercati esteri. Quanto a mercati il '96 e' da considerarsi un anno negativo per le piazze dell' Unione Europea, dopo un decennio di crescita e un picco dovuto al
la ricostruzione della Germania Est. Le previsioni danno anche stabile il rapporto di vendita in Europa di italiani (hanno il 48%) e dei nostri maggiori concorrenti gli spagnoli (hanno il 12 %). Altra previsione importante: rimanendo coi nervi a posto nel '97 (vale a dire mantenendo anche le quote di magazzino alte, al livello attuale) senza dunque manovrare sul ribasso dei prezzi il danno a fine '97 puo' essere contenuto a una perdita complessiva di redditivita' di 50 miliardi per l'intero settore. Se si cercasse di diminuire drasticamente il magazzino puntando sui prezzi bassi la perdita potrebbe salire a 350 miliardi. Conclusione: si entra in un periodo di stabilita' monetaria, di bassa inflazione, e di stabilita' di prezzi. Ciò significhera' mercati allargati, ma anche aumento di competizione, vale a dire di concorrenza.



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