Nassetti, si sta per evitare il fallimento

Il Resto del Carlino 12/12/96 pag.MO/9

I titolari accetterebbero le condizioni dei 1200 creditori


Permane una situazione di precarieta' intorno alle difficolta' economiche che hanno coinvolto il gruppo milanese «Nassetti»,presente nel comprensorio ceramico con quattro officine (Ttc, Oms, Sati e Usmac) che danno occupazione a circa 300 dipendenti. Dopo la riunione bolognese dove l'azienda milanese aveva illustrato ai creditori la sua proposta per far fronte ai circa 80 miliardi di deficit (50% in 5 rate mensili a partire dal 1.1.97; 25% in azioni del gruppo, calcolando un certo sovrapprezzo riscattabili nel giro dl qualche anno da parte dell'azienda se si fossero verificati alcuni incassi; rinuncia del restante 25%) e la successiva assemblea sassolese di tutte le aziende interessate a riscuotere, i membri del Comitato dei creditori, costituitosi subito dopo (tre creditori e quattro professionisti) hanno preso contatto con la proprieta' di Milano per ottenere qualche cosa di piu' di quanto offerto, dopo un'attenta analisi della situazione economica che si era venuta a creare. Non tanto per questioni di cifre, ormai erano quelle, ma in forma di garanzie. Sostanzialmente quella della "casa madre" di Milano, per evitare trattamenti differenziati fra i creditori sassolesi e quelli meneghini; quella di Roberto Nassetti, titolare del gruppo; la partecipazione di un membro del consiglio di amministrazione eletto dalla rappresentanza dei creditori e, infine, l' assicurazione che la quattro aziende sassolesi non sarebbero state chiuse. Proprio ieri il Comitato dei creditori ci ha informati che da Milano e' arrivato un si' a queste richieste. Cio' ha permesso di continuare la raccolta della adesioni al concordato, fra le circa 1200 aziende aventi diritto (oltre il 60 % aveva in precedenza aderito al Comitato dei creditori ). Sempre ieri si e' appreso che la proprieta' ha chiesto un incontro ai Sindacati per avanzare la richiesta di cassa integrazione per i propri dipendenti, provvedimento che dovrebbe partire dal prossimo 7 gennaio.



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