Cala il sipario sulle debuttanti

Mondo Economico 30/12/96 pag.69

L'esordio dell'Interpump e' stato un flop, la Ceramiche Ricchetti ha perso un quarto del suo valore, l'ingresso della New Holland a Wall Street e' stato difficile. Ce n'e' abbastanza per dire che il fenomeno e' ormai generalizzato. Gli investitori puntano il dito sulle operazioni di collocamento e sul lavoro degli analisti. Ma l'ora del riscatto potrebbe essere ormai alle porte.


Giovanni cavallini non sembra un tipo superstizioso. Ma il 17 gli porta sfortuna. Martedi' 17 dicembre non ha fatto in tempo ad aprire le porte della Borsa alla sua Interpump, che gia' le azioni della societa' che produce pompe ad alta pressione facevano acqua. Collocate a 5.800 lire, in pochi minuti sono precipitate ben sotto il prezzo pagato dagli investitori. E il giorno successivo, mercoledì 18, le cose sono andate anche peggio. La disavventura di Interpump e' solo uno dei piccoli nei tra le belle storie di imprese che approdano alla quotazione? Oppure sta calando il sipario sul ballo delle debuttanti che ha regalato performance da record a titoli come Gucci, Mediolanum, Esaote? Se lo chiede chi pensava di aver trovato la gallina dalle uova d'oro nel filone delle matricole di Borsa. E la risposta non e' incoraggiante. Basta guardare i numeri. La Savino Del Bene viaggia il 40% sotto il prezzo di collocamento, La Roland Europe e l'Amga stentano, la Reno De Medici e' in profondo rosso. Ce n'e' abbastanza per dire che il problema è strutturale.
A giudizio dei gestori, ci sono due gruppi di matricole che hanno deluso: quelle collocate a prezzi adeguati, ma sulla base di aspettative successivamente disattese; quelle offerte a prezzi non appetibili. Del primo gruppo fanno parte aziende sulle quali il mercato si era un po' montato la testa (Pagnossin, vasi di terracotta, e La Doria, conserve alimentari), oppure aziende che hanno avuto improvvise difficolta', come l'Ima (macchinari di precisione). Nel secondo gruppo, almeno a giudicare da come sono andate in Borsa e dai commenti dei gestori, ci sono societa' come Reno De Medici, Roland Europe, Savino Del Bene, Ricchetti. In generale, gli investitori lamentano l'atteggiamento dei registi di collocamenti. Sotto accusa e' la gestione del book building, la procedura in base alla quale per fissare il prezzo di un'azione, si sonda la disponibilita' degli investitori a comprare. Poiche' queste operazioni si chiudono quasi sempre con un riparto, e' prassi che i collocatori soffino sul fuoco, sostenendo che l'operazione sta avendo un successone e riducendo cosi' i gestori a "gonfiare" la domanda di titoli o quantomeno a dimostrarsi disposti a pagare prezzi elevati per non restare a mani vuote. II gioco delle parti fa si' che il prezzo, anziche' livello di equilibrio tra offerta e domanda, si trasformi a volte incasuale punto di incontro tra l'offerta e la domanda artificiosamente elevata. I gestori di fondi accusano dunque i collocatori di scarsa trasparenza. Nel caso dell'Interpump, il global coordinator Goldman Sachs
aveva annunciato che la domanda era pari ad almeno due volte l'offerta. L'apparente forte interesse non si e' pero' riflesso nei numeri: il prezzo di collocamento (5.800 lire) e' stato fissato nella parte bassa dell'intervallo previsto (tra 5.700 e 6.700 lire) e, a fortiori, in Borsa l'Interpump e' andata com'e' andata. "C'e' un problema di credibilita' dei collocatori - sostiene un investitore - perche' non sampre c'e' coerenza tra l'ottimismo che manifestano durante il collocamento e il successivo andamento delle azioni in Borsa". Bisognerebbe tuttavia aggiungere che esiste anche un problema di professionalita' dei gestori. Se infatti nutrono dubbi sulle prospettive degli investirnenti che vengono loro proposti, perche' si affannano a sottoscrivere? Emblematico e' il caso New Holland. «E'stata un'operazione ben studiata
confessa un gestore - e il management si e' presentato benissimo, dimostrando massima disponibilita'. Tutti quanti, visto lo standing del venditore, del management e dei collocatori (Mediobanca e Goldman Sachs) hanno investito nella societa', forti anche dell'ottimismo sul book manifestato dai collocatori durante l'operazione». L'esordio della New Holland aWall Street non e' tuttavia stato brillante e le azioni galleggiano ancora oggi sotto il prezzo di collocamento.
Certo gli investitori soffrono della carenza di ricerca indipendente, cioe' di analisi finanziarie stilate da soggetti che non hanno interessi diretti nei collocamenti. Per fortuna, non e' sempre cosi'. Sempre nel caso dell' Interpump, cinque soggetti coinvolti a vario titolo nell'operazione (cioe' Goldman Sachs, gruppo Societe' Generale, Comit, Ing ed Euromobiliare) hanno formulato valutazioni favorevoli. L'Ing si e' spinta a stimare in 7.400 lire il valore di equilibrio delle azioni, l'Euromobiliare ha pronosticato un prezzo obiettivo di 7.500 lire (il collocamento e' avvenuto a 5.800 lire). L'Intermobiliare Securities, non coinvolta nell'operazione, ha invece emesso un giudizio negativo.
Altro esempio in positivo e' la Ricchetti, la societa' del nuovo presidente di Akros, Oscar Zannoni. La Ricchetti e' stata portata in Borsa dalla stessa Akros (la quale «per evitare conflitti di interesse ha affidato a Kleinwort Benson la valutazione») e il San Paolo di Torino ha coordinato l'offerta ai risparmiatori. Il debutto borsistico e' stato molto deludente (Akros ci tiene tuttavia a sottolineare che «la causa e' stato lo stillicidio di ordini di vendita dei piccoli investitori e che l'azienda e' sana e sta pienamente rispettando il budget), ma leggendo una ricerca stilata da Intersim (la Sim del San Paolo di Torino) era intuibile che il prezzo di 2.300 lire non fosse un affarone. Gli analisti di Intersim, nonostante il San Paolo fosse in prima fila nel collocamento, hanno scritto che il valore di equilibrio delle azioni Ricchetti era proprio «intorno a 2.300 lire» . In attesa che episodi del genere si moltiplichino, c'e' da chiedersi come andranno i prossimi collocamenti. Saranno altrettanti flop? Forse no, per almeno due motivi. Da un lato la categoria dei collocatori ha bisogno di riconquistare credibilita' sul mercato e, dunque, stara' ben attenta a cio' che propone agli investitori e alla definizione del prezzo di offerta. In seconda battuta, con la fine dell'anno scadra' la legge Tremonti
(quella che assicura sconti fiscali a chi si quota in Borsa): senza più l'incombente scadenza del 31 dicembre, le aziende
avranno forse meno fretta di quotarsi a tutti i costi e avranno piu' tempo per prestare maggiore attenzione al mercato.



torna all'indice