Borsa, dopo due anni torna la febbre

Il Resto del Carlino 11/1/97 pag.MO/2

Molti modenesi abbandonano i titoli di stato e vanno in Piazza Affari


Le nostre banche confermano la tendenza. Le "perfomances" delle due modenesi Simint e Ricchetti

E' tornato a splendere il sole sulla borsa di Milano. Giovedi' scorso l'indice Mibtel ha fatto segnare un balzo in avanti del 3,4%, il volume degli scambi ha toccato livelli record e anche la Lira ha recuperato terreno nei confronti di Dollaro e Marco. Dal 1994 non respirava un clima tanto euforico. E la ragione sembra essere una: il «popolo dei Bot deluso da rendimenti che al netto di tasse e commissioni stentano a raggiungere il 5%, ha voltato le spalle ai titoli di Stato, preferendo acquistare azioni e quote di fondi comuni. La febbre del listino ha contagiato anche Modena, riavvicinando molti risparmiatori ai borsini delle banche. «Gia' da qualche tempo avevamo notato un ritorno del pubblico verso i fondi», conferma Stefano Gibertini, responsabile del servizio di consulenza finanziaria della sede di Modena della Banca Popolare dell'Emilia, «molti vecchi clienti sono ricomparsi al borsino; qualcuno ha acquistato titoli azionari e qualcuno ha preferito puntare sul Fib 30 (lo strumento che permette di scommettere sull'andamento di alcuni titoli guida del listino). La maggior parte dei risparmiatori, comunque, preferisce orientarsi sui fondi comuni, soprattutto in un'ottica di medio-lungo periodo, ma non sono mancati soprattutto negli ultimi giorni coloro che hanno messo a segno acquisti piu' speculativi». Una conferma del ritrovato feeling tra i risparmiatori modenesi e la borsa viene anche da Rolo Banca.
«Negli ultimi giorni la tendenza piu' evidente registrata al nostro borsino di Modena e' stata la vendita, soprattutto da parte di nuova clientela di titoli di Stato e l'acquisto di fondi, mentre i vecchi clienti hanno rafforzato le posizioni in titoli azionari», spiega Andrea Santini, responsabile del servizio negoziazione di Rolo Banca, «e lo stesso e' avvenuto anche negli altri borsini locali». Ma e' meglio non lasciarsi trascinare dall' euforia, pianificando le scelte di risparmi in modo razionale, per non rimanere scottati o dover subire brutte sorprese. «II clima che si respira in questi giorni e' di un nuovo boom della borsa», conferma Attilio Ferrari, direttore di Arca Fondi, societa' di gestione di fondi delle Banche Popolari, «ma la realta' e' che l'offerta di titoli azionari sul mercato e' ancora troppo limitata, e le forti pressioni dal lato della domanda possono creare situazioni difficili. Occorre un rilancio della borsa sul versante dell'offerta accelerando le privatizzazioni, in modo da non dovere assistere a periodi di calo drastico della borsa dopo periodi di rialzo». Sulla necessita' di operare scelte mirate, soprattutto ragionate e non dettate dall' euforia, c'e' accordo tra gli addetti ai lavori. «I risparmiatori non devono acquistare sull' onda delle emozioni», sottolinea Giovanni Maggi, responsabile dei fondi obbligazionari di Gestielle (GruppoBPV, Banco S. Geminiano e S. Prospero, "ma meditando le scelte; e se e' certo che il portafoglio di un risparmiatore medio deve contenere una certa percentuale di azioni italiane il mio consiglio e'
di non superare il 50% evitando, al tempo stesso, di operare da soli in borsa perche' e' molto rischioso" Ma per chi non vuole rinunciare ai brividi del listino, senza rinunciare a un ,po' di sano campanilismo, la borsa di Milano offre i titoli di due aziende: Ceramiche Ricchetti, che si e' quotata nel corso del 1996 e Simint. Quest'ultima, dopo parecchie traversie e' passata nell'orbita di Giorgio Armani spa e ha visto triplicare (da 1740 a 5499 lire) il valore delle proprie azioni nel
corso del 1996. Meno eclatanti i risultati delle Ceramiche Ricchetti ma, come riferito al Resto del Carlino da un'analista di un'importante Sim milanese, il titolo e' stato sottovalutato dal mercato, che ha percepito il gruppo come focalizzato solo sull'esportazioni e quindi penalizzato dal recupero della lira. In realta' l'azienda ha chiuso un buon bilancio, ha in atto una ristrutturazione all' estero e potrebbe rappresentare percio' una buona opportunita' di investimento.



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