Ceramica, proclamate altre 8 ore di sciopero

Il Resto del Carlino 15/1/97 pag.MO/6

Non sono bastate ventotto ore di sciopero per risolvere la questione sulla trattativa del contratto di lavoro del settore ceramico. La Fulc, infatti, dopo un'ulteriore incontro infruttuoso con Assopiastrelle, ha deciso di proclamare altre otto ore di sciopero (quattro per giovedi' ed altrettante venerdi') con l'obiettivo di presidiare i magazzini. «Non si muove foglia che Confindustria non voglia» e' il commento dei sindacati di categoria che non ci stanno: "La nostra situazione - dicono - e' diversa dalla condizione dei metalmeccanici: la' e' intervenuta una proposta di mediazione da parte del Governo; noi teniamo a rivendicare la nostra autonomia e per questo motivo vorremmo che anche Assopiastrelle facesse altrettanto con Confindustria». Questo era il tono della conferenza stampa di ieri mattina, indetta per annunciare lo sciopero. Subito dopo, i sindacati di zona si sono incontrati con i delegati nazionali e da quest' incontro potrebbero nascere ulteriori sviluppi: «Vogliamo che gli imprenditori capiscano che il tavolo delle
trattative e' ancora aperto ma anche loro devono mettere in chiaro quei segnali che alcuni di loro hanno gia' dato. Devono capire che, dopo quest'ultimo tentativo, c'e' il nulla; non e' che poi possano venirci a cercare per porre rimedio a quanto accadra'. Per questo motivo vogliamo mettere in discussione l'intero rapporto di collaborazione con le associazioni industriali. Se questo dovesse avvenire, gli industriali dovranno imparare a gestire i rapporti all'interno delle stesse imprese perche' non si potra' piu' fondare le scelte contrattuali sulle relazioni industriali e sulla pari dignita' contrattuale». Ancora collaborazione, quindi, con la promozione di iniziative di analisi e valutazione rivolte per il momento soprattutto alle associazioni degli imprenditori, ma non e' detto che questa sia eterna. Se dall'incontro
previsto per la fine del mese la Fulc non notera' una «significativa inversione di tendenza, potrebbe succedere l'irreparabile».



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