La piastrella ci prova a Mosca

Il Resto del Carlino 19/1/97 pag.MO/7

Dati tedeschi. Nella cittą' degli zar la prima fiera di settore: si puo' aprire il mercato?


Troppo presto per fare dei bilanci e stilare delle previsioni, ma gli industriali italiani della ceramica tornano dalla Baviera nella «piastrella valley» con precise indicazioni su quello che richiedera' il mercato tedesco ed europeo nell'immediato futuro. Gli elementi raccolti nel corso della sei giorni del «Bau '97» sono stati tanti e non poteva essere diversamente visto il flusso notevolissimo di visitatori (si parla di oltre 200.000) non solo tedeschi, ma anche dell'Europa del Nord (ogni giorno dal Belgio e dall'Olanda, con voli charter, sono arrivati e ripartiti migliaia di operatori del settore) e dei Paesi dell'Est. Dati, questi, che hanno riportato il sorriso in diversi stands del «made in Italy» dove si e' fatto di tutto per offrire il meglio della produzione, in una rassegna fieristica in Germania, un mercato che e' pur sempre il primo per le piastrelle italiane. Rimarra' tale nonostante stia attraversando un momento di grosse difficolta': stasi nell'edilizia dopo il boom determinato dalla riunificazione che si e' esaurito; il lungo inverno 1996 (e anche 1997, visto che a Monaco la colonnina del mercurio e' sempre stata sotto lo zero) che ha pressoche' paralizzato l'economia edile in ampie zone della Germania; l'ondata di fallimenti nell'edilizia, nonche' una minore volonta' e possibilita' di pagamento hanno portato al commercio dei materiali edili un ulteriore drammatico aumento delle perdite dovute a crediti non riscossi. Poi un mutamento radicale nel sistema di vendita. Fra i canali di acquisto piu' importanti, il Baumarkte (grande supermercato), con una quota di circa il 50%, e' il preferito. Quindi grosse quantita' a prezzi buoni e in linea con una trasformazione completa dell'approccio al mercato. L'altro 50% viene venduto dalla distribuzione cosi' definita «indipendente»: piccoli centri in piena evoluzione nel senso di una maggiore sofisticazione. Sostanzialmente si stanno trasformando in boutique dove si possono trovare le piastrelle di gamma medio - alta e di un certo prestigio. Chi acquista nel negozio specializzato richiede consulenza ed assortimento, chi invece opta per i Baumarkte ricerca essenzialmente il prezzo. Germania, dunque, come mercato complesso che richiede una ancor piu' raffinata segmentazione dell'offerta oltre che una approfondita conoscenza dei canali distributivi: una sfida nuova che le imprese della «piastrella valley» dovranno affrontare. Con un respiro tutto Europeo sono emerse le quote, riferite allo scorso anno, dell'edilizia residenziale. Malgrado la leggera flessione nella costruzione di nuovi edifici residenziali, la Germania resta nel gruppo di testa di tutti i Paesi euroccidentali. Con 6,4 nuovi appartamenti si colloca al quarto posto dopo l'Irlanda con 8,4,
il Portogallo con 6,7 e l'Austria con 6,6 ogni 1.000 abitanti seguita dalla Spagna con 6,4, i Paesi Bassi con 6,2 e la Svizzera con 5,4 appartamenti. In fondo alla graduatoria si trovano la Gran Bretagna con 3,2, la Danimarca con 2,3 e la Svezia con 1,4. Dati importanti per chi deve vendere piastrelle e deve mantenere quote di esportazioni vitali per la sopravvivenza di tante unita' produttive. II «Bau '97» chiude con queste indicazioni e ora tutti gli industriali della ceramica guardano a Mosca dove a meta' marzo si terra' la prima fiera del settore. Una nuova sfida dove il prodotto
della «piastrella valley» non potra' arrivare secondo a nessuno.



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