Sindacato e industriali verso l' intesa finale

Il Resto del Carlino 26/1/97 pag.MO/7

Potrebbe concludersi gia' martedi' sera la tormentatissima vicenda del rinnovo del contratto nazionale dell'industria ceramica. Le controparti si ritroveranno a Roma, dopo 36 ore di sciopero del settore effettuate in questi ultimi mesi
(un autentico record), posdomani e l'attenzione sara' si' nella ricerca dell'intesa finale (si ipotizza un aumento medio di 200.000 lire), ma soprattutto su cosa succedera' nell'incontro di domani fra il Governo e le tute blu dei metalmeccanici. Ormai e' assodato che sara' questo il primo contratto nazionale che dovra' essere firmato, poi seguiranno gli altri, compreso quella della ceramica. In attesa, cresce lo stato di disagio di diverse aziende della piastrella valley» che da
tempo spingono per un rapido accordo «per ripristinare la normalita' produttiva nelle aziende». Ieri, con un servizio sulla pagina economica, abbiamo riportato la protesta di alcune aziende (Ceramiche Gazzini, Della Robbbia, Graniti-Fiandre) che operano in territorio di Reggio Emilia; sostanzialmente intendono, permanendo questa fase di stallo, rompere il fronte costituito da Assopiastrelle e seguire quanto ha fatto la Ceramica «Marazzi» che stabili', negli ultimi mesi dello scorso anno, una intesa con la Rsu aziendale fino al 31 dicembre, per conferire a tutti i dipendenti un aumento standard in attesa della firma del contratto nazionale. Sono ormai tante le aziende ceramiche, gia' alla prese con una
congiuntura difficile, che chiedono una soluzione in tempi brevi sulla base dell'accordo del luglio '93 che deve mantenere la sua validita', sia nel riconoscimento dei due livelli di contrattazione che per il mantenimento del valore della retribuzione rispetto l'inflazione programmata per il recupero dello scarto con l'inflazione reale pregressa.




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