Piastrelle, col contratto arrivano 195.000 lire in piu' nella busta paga

Il Resto del Carlino 5/2/97 pag.14

Sassuolo - Dieci ore di trattativa presso la sede romana di Confindustria e alle due di ieri mattina e' arrivata la sospirata
firma dell'accordo del contratto della ceramica. Interessa circa 40.000 lavoratori del settore piastrelle e durera' fino al
30 giugno '98. Dopo tre mesi di una trattativa difficile e aspra, i lavoratori avranno un aumento medio della retribuzione di 195mila lire (cat. D1) a regime e 200mila lire "una tantum". L'aumento sara' erogato in tre tranches:
80.000 dall'1.1.97, 60.000 dall'1.10.97 e 55.000 dall'1.1.98. Dal prossimo 1 aprile sara' attivata una forma di
previdenza integrativa su base volontaria. Nella "piastrella valley" la conciliazione era auspicata da piu' parti. Diversi
gruppi (Marazzi e Iris in prima fila) avevano annunciato che se le rappresentanze sindacali e imprenditoriali non
avessero posto fine allo scontro, sarebbero state disponibili a pre-accordi con le Rsu aziendali. Una "minaccia" che ha
sortito gli effetti sperati. Sostanzialmente, e questo e' un aspetto di "diversita'" rispetto ad altri tavoli di trattativa,
l'intesa non modifica assolutamente nulla sulla durata del contratto nazionale (scade il 30-6-98) e non e' andata ad
interferire sulle negoziazioni aziendali, un tema questo molto caro alla Fulc. Sotto l'aspetto economico recupera il
potere d'acquisto delle retribuzioni (la richiesta iniziale dei sindacati era stata di un aumento di 230mila lire). Le
reazioni sono state positive. "Abbiamo finalmente concluso questa lunga e difficile trattativa - dice Angelo Borelli,
vicepresidente di Assopiastrelle e presidente della Commissione Sindacale - C'era l'esigenza forte di tornare ad una
situazione di normalita' perche', soprattutto in una congiuntura non favorevole per il settore, dobbiamo continuare ed
anzi rafforzare la difesa quotidiana della nostra competitivita'". Dal fronte sindacale, William Ballotta, segretario
Flerica -Cisl sottolinea "come i contenuti rispecchino quelli del luglio '93 e quindi ne confermano la validita' alla pari
di quelli ottenuti sotto l'aspetto economico". Emanuela Gozzi, della Filcea -Cgil spiega: "Se abbiamo ottenuto il
riconoscimento del diritto al rinnovo del contratto ed il rispetto dell'accordo del luglio '93, lo dobbiamo alla capacita'
dei lavoratori di sostenere le lotte e la mobilitazione chiesta dal sindacato".






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