Zenith, giorno decisivo

La Gazzetta di Modena 6/2/97 pag.19

Oggi il tribunale di Modena esamina la proposta di concordato


Oggi il Tribunale di Modena esaminera' la proposta di concordato preventivo presentata dal gruppo dirigente della
societa' Domino, che controlla marchi e reti di vendita, oltre a stabilimenti ceramici. Analoga sorte tocchera' all'Atlantic
Zenith, che e' peraltro di proprieta' degli stessi industriali: Carlo Alberto Davolio Marani e i suoi partner. Per entrambi i
gruppi lo scorso anno era stata deliberata l'amministrazione controllata del Tribunale, con la nomina di due distinti commissari e l'attivazione di due giudici delegati. In entrambi i casi i gruppi non sono ritornati "in bonis". Non hanno cioe' recuperato su tutti i debiti. Ma si e' intrapresa la strada per evitare il fallimento. Dieci miliardi di passivo ridotti, un
marchio acquistato per pochi milioni e rivenduto apprezzato ad un valore di un miliardo. Sono i dati piu' significativi dell'operazione "Domino", condotta dal giudice delegato dottor De Robertis e dal commissario che lo affianca, il ragionier Govi. "Alla Domino figuravano notevoli passivita' spiega il magistrato - legati alla situazione in atto alle ceramiche dell'Umbria. Con un'abile operazione siamo riusciti ad annullare un passivo finanziario di 10 miliardi". La situazione del gruppo Domino non e' tuttavia brillante alle Ceramiche dell'Umbria. "E' vero - replica De Robertis - possediamo il 100%, come Domino della societa' umbra. Uno stabilimento da 100 dipendenti,- sano e che vende. Ma che
si trascina a monte le difficolta' della societa' proprietaria. Non escludo che proprio per questo venga richiesta l'amministrazione controllata anche delle ceramiche dell'Umbria". E le ceramiche Saba? "E' uno dei risultati piu' brillanti.
Avevamo il 51%, ma in un contesto di crisi. Il gruppo Nassetti, per ottenere finanziamenti dall'altro socio pubblico, la Gepi, ci ha rilevato una quota. Ora possediamo il 20%, ma la societa' e' ricapitalizzata. Vale economicamente di piu' questo 20%, del precedente 51". E il marchio ex Corallo? "Era stato acquistato per 10 milioni. Quando e' stato firmato l'accordo preliminare con il Gruppo Pastorelli che rilevera' marchi, rete di vendita e stabilimenti locali, il marchio e' stato
valutato 1 miliardo". Fatto l'accordo con la Pastorelli, alla Domino, che e' piu' una finanziaria che un'impresa tradizionale, rimarranno solo Ceramiche dell'Umbria e Saba. E nessun dipendente, passato all'Atlantic. Il gruppo, nel ricorso di concordato preventivo che verra' discusso oggi, garantisce il pagamento dei creditori privilegiati per intero e degli altri per una quota che ammonterebbe quasi al 50%. Piu' delicata la situazione all'Atlantic Zenith, dove il concorso di concordato preventivo prevede analoga soddisfazione per i creditori (tramite un accordo con Its e Mirage} ma non il pieno recupero degli oltre 300 operai. Per riattivare gli stabilimenti gli acquirenti contano di utilizzare i due terzi degli occupati.




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