Ipotesi di bancarotta per alcuni amministratori?

Il Resto del Carlino 19/2/97 pag.mo/7

Atlantic-Zenith/ Ieri affollata con le maestranze nella sala consiliare di Fiorano.
Per i 234 dipendenti c'e' la cassa integrazione straordinaria. Si spera poi che possa trovar seguito una delle 3 proposte di acquisizione.


SASSUOLO - Per i 234 dipendenti del gruppo ceramico Atlantic Zenith - dichiarato fallito si prospetta sempre piu' concretamente l'ipotesi della cassa integrazione straordinaria. Lo hanno annunciato ai lavoratori gli stessi sindacati, in un incontro avvenuto ieri sera presso l'ex sala consiliare di Fiorano, in via Marconi, gremitissima per l'occasione. Intanto si
apprende anche che nell'ambito, dell'inchiesta giudiziaria che era in corso da alcuni mesi dopo la denuncia di un privato, il
magistrato ora potrebbe prendere in considerazione l'ipotesi del reato di bancarotta per alcuni degli amministratori gia'
indagati per false comunicazioni societarie. "Solo ieri - hanno spiegato i sindacalisti - abbiamo ricevuto la comunicazione
ufficiale del fallimento. Giusto la settimana scorsa parlavamo ancora con la proprieta' delle tre proposte di concordato.
Poi dai giornalisti che ci chiedevano un parere abbiamo appreso del fallimento...". Cosi', lunedi' mattina, i rappresentanti
sindacali si sono recati in tribunale alla ricerca di conferme; il giudice pero' non li ha ricevuti. Dopo poco, I'ufficializzazione. Il curatore fallimentare sara' ancora colui che gia' ha seguito i mesi dell'amministrazione controllata: l'avvocato Bigarelli. Le prospettive per i lavoratori, che non potevano piu' usufruire della cassa integrazione ordinaria,
rimanevano cosi poche. Qualcuno avrebbe gradito il licenziamento e la conseguente entrata nelle liste di mobilita', da dove le altre aziende avrebbero potuto assumere personale con allettanti sgravi fiscali. Ma dopo il "summit" di ieri pomeriggio tra sindacati, Assopiastrelle e Bigarelli - antecedente all'incontro coi dipendenti dell'Atlantic Zenith - e' stata
scelta l'altra alternativa. Verra' domandata la cassa integrazione straordinaria che, se concessa (e le premesse ci sono tutte) darebbe se non altro una prima risposta all'emergenza. Anche perche'‚ le vecchie proposte di acquisizione dell'azienda da parte di altri gruppi ceramici ora sono congelate. Gia' nelle prossime ore la richiesta verra' quindi inoltrata all'lnps. Poi bisognera' adoperarsi in altre direzioni per dare un futuro al gruppo. Contatti con le istituzioni, le forze
sociali e imprenditoriali, per vedere se esistono le condizioni per far ripartire in qualche modo la produzione. Ma occorrera' tempo. Quello che la cassa integrazione straordinaria, che ha una durata massima di due anni, potrebbe concedere, senza che circa 200 famiglie corrano il rischio di rimanere senza stipendio. L'annuncio della decisione e' stato
accompagnato da qualche mugugno, in sala. "La lista di mobilita' favorisce solo chi ha una determinata qualifica. Noi dobbiamo pensare alla difesa di tutti i dipendenti", si sono giustificati i sindacati. Andra' risolta anche la questione degli stipendi, distribuiti venerdi' scorso. Soltanto alcuni sono riusciti a cambiare l'assegno; poi le banche, appena saputo del
fallimento, hanno bloccato i pagamenti. "Sara' compito del curatore - hanno detto i sindacalisti - convincere gli istituti bancari a pagare il dovuto". Per i lavoratori che si sono gia' licenziati (circa 40), sara' necessario avviare la procedura per
il pagamento di fine rapporto e le spettanze. I sindacati predisporranno un apposito ufficio. Stupisce l'affermazione di
Maurizio Ferraroni che ha male interpretato, forse volutamente, il rilievo mosso dal nostro giornale, domenica, ai pubblici
amministratori restii ad intervenire su una vicenda d'interesse generale.





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