Arriva anche l'accusa di bancarotta
Il Resto del Carlino 14/3/97 pag.mo/5
Atlantic Zenith/ Il Pm Tibis ha chiesto il rinvio per formulare le imputazioni
Alle precedenti accuse agli amministratori (reati fiscali) si aggiunge ora la "distrazione": tre nei guai
Per amministratori e soci del gruppo ceramico Atlantic Zenith, recentemente fallito e al centro di una inchiesta della
Procura della Repubblica, si profilano imputazioni molto piu' gravi di quelle formulate in precedenza. Ieri mattina
infatti durante l'udienza dinanzi al Giudice delle indagini preliminari il Pm Giuseppe Tibis ha chiesto il rinvio per poter
contestare il nuovo reato di bancarotta oltre a quelli di natura finanziaria e fiscale. Se ne riparlera' il 6 ottobre. Il Pm
ha anche chiesto di avere in visione la relazione del curatore fallimentare Giorgio Bigarelli per contestare altre varianti
del nuovo reato, per esempio la bancarotta da distrazione. La situazione quindi si fa sempre piu' complicata per gli ex
amministratori dell'Atlantic Zenith. Gli imputati principali sono Carlo Alberto Davoli Marani che e' al vertice del gruppo, gli amministratori Romano Zagni e Benito Cavazzuti. Posizioni minori nell'inchiesta rivestono invece i soci e i
sindaci revisori. Questi ultimi dovrebbero cavarsela facilmente con una archiviazione poiche' i loro ruoli operativi in
tutta la vicenda appaiono piu' defilati. Pare intanto che quel che resta del gruppo (oberato da 2.300 posizioni, creditorie) costituisca interesse per alcuni imprenditori del settore. Sembra infatti che soprattutto per gli stabilimenti
Cuoghitalia siano state formalizzate recentemente due offerte concrete che potrebbero risolvere la situazione entro
breve tempo. L'offerta prevede il riassorbimento di una ottantina di dipendenti sui 234 ora in mobilita'. In ogni caso gli
stabilimenti Atlantic sono considerati ancora una unita' produttiva sana e capace di riprendersi facilmente e in breve
tempo se entra un imprenditore con forte disponibilita' per far decollare nuovamente la produzione.
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