La "piastrella valley" sbarca alla fiera di Mosca

Il Resto del Carlino 16/3/97 pag.mo/7

MOSCA - "Portatevi a casa un pezzo d'Italia". Il gigantesco manifesto - invito, accompagnato dalle immagini in una
stanza pavimentata e con la finestra aperta sulla Torre di Pisa e il campanile di San Marco, e' la "head line" che ha accompagnato la terza edizione di "Batimat MosBuild", la grande fiera dedicata all'edilizia e alle costruzioni che si e'
conclusa ieri a Mosca. L'invito, nella bellezza dei suoi colori, ha fatto uscire dal grigiore abituale le diverse "Prospekt"
che attraversano la capitale moscovita dove, mai come in questi giorni, l'Italia fa tendenza. Alla cucina, al bel canto, al
saper vestire, al "gallismo" d'esportazione costretto agli straordinari in questi quattro giorni, ora anche i pavimenti e i
rivestimenti "made in Italy" hanno fatto centro nelle aspettative di gente che spera, anche a livello abitativo, di migliorare
le proprie condizioni di vita. I riscontri non sono tardati ad arrivare. Migliaia di visitatori all'interno del padiglione 3 dei
Krasnaya Presnya ExDocenter hanno preso d'assalto lo spazio collettivo allestito da Assopiastrelle e Ice di Mosca. 500
metri quadrati, che per le 40 aziende espositrici sono risultati insufficienti, ma che potrebbero avere a disposizione un
intero padiglione in occasione del prossimo appuntamento in riva alla Moskva Reka. Per cogliere appieno le potenzialita'
commerciali della fiera, come occasione di incontro e confronto tra operatori del settore, e' stato organizzato un seminario di approfondimento sulla qualita' delle piastrelle di ceramica italiane, rivolto a professionisti del mondo dell'edilizia, architetti, costruttori, rivenditori e posatori. Alfonso Panzani (presidente Commissione attivita' promozionali
e fiere di Assopiastrelle), assieme a Carlo Palmonari (direttore Centro ceramico di Bologna) e Francesco Stronari della
Mapei, hanno illustrato le peculiarita' della produzione e della posa delle piastrelle "made in Italy". Una esposizione davanti ad una platea attenta che non ha mancato di porre una serie di interrogativi, a volte insoliti, a testimonianza del
grande interesse verso il prodotto italiano. "Quanto costa realizzare una fabbrica di piastrelle?", ha chiesto un rubicondo "nuovo ricco" di Mosca, gettando nell'imbarazzo i relatori. Oppure: "Qual e' la reale differenza fra il prodotto italiano e
quello spagnolo?". Moltissime le richieste ai chiarimenti tecnici sulla resistenza al gelo, la scivolosita' del prodotto, sui
costi e sulle tecnologie di produzione. Il bilancio di questo inizio della "campagna di Russia" delle piastrelle "made in
Italy" e' senz'altro positivo. I margini di espansione della quota di esportazione per molte aziende il trend che nei primi otto mesi dello scorso, complessivamente, hanno fatto registrare un +46,3% in quantita' e un +42,6% in valore per 2.370 milioni di metri quadrati di piastrelle esportate. Dall'aeroporto internazionale Sheremetyevo di Mosca
ieri, gli imprenditori della "piastrella valley", sono ritornati a casa con una speranza in piu'.



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