Tutti a Roma per protestare

Il Resto del Carlino 9/4/97 pag.mo/6

TFR/ Industriali

SASSUOLO - Anche Assopiastrelle e Acimac saranno domani a Roma per non pagare. Le due Associazioni (produttori di piastrelle in ceramica e dei macchinari per farle), che hanno la maggioranza della loro base associativa nella "piastrella valley", si rifiutano di versare all'erario gli anticipi di imposta sul trattamento di fine lavoro. Aderenti alla Confindustria si trovano perfettamente in sintonia nella protesta contro la manovra bis di Prodi. "Anche il settore ceramico, insieme all'industria italiana nel suo complesso e' fortemente preoccupato per la politica economica che il Governo sta portando avanti ed in particolare - ci ha detto Oscar Zannoni, Presidente di Assopiastrelle - per le misure - come l'anticipo di imposta sul Tfr - che penalizzano gravemente le imprese, proprio quando alle stesse imprese si chiede di sostenere nuovi investimenti, di creare occupazione, di acquisire maggiore competitivita'". Dopo
un momento di pausa, Oscar Zannoni punta il dito contro l'esecutivo. "Ancora una volta, il Governo dimostra di non voler affrontare alla radice il problema dei conti pubblici attraverso interventi di carattere strutturale sulla spesa pubblica, ma preferisce ricorrere ad artifici contabili che gravano pesantemente sulla produzione e quindi sulla reale capacita' del nostro Paese ad intraprendere la via della crescita e dello sviluppo economico. E' per questo - ha concluso il Presidente di Assopiastrelle - che anche noi abbiamo accolto la proposta di Confindustria e giovedi' saremo a Roma per manifestare tutte le ragioni del nostro malcontento". Adesione completa alla maximobilitazione di Confindustria anche da parte di Ivanno Ligabue, presidente di Acimac. "La Consulta Straordinaria di domani - ci ha spiegato non e' certo intesa come risposta al solo recente e ultimo intervento del Governo sul Tfr, ma sull'intera politica varata da questo Governo nei confronti dell'industria. Il fatto che la Consulta sia stata aperta a tutti gli industriali dimostra la reale esigenza di esprimere una piu' ferma ed unitaria opposizione alla serie di manovre attuate, che deprimono i settori produttivi senza pero' dare risposte e soluzioni definitive al risanamento dei conti pubblici". Ivanno Ligabue precisa che "le imprese sarebbero pronte anche questa volta a fare la loro parte di sacrifici, purche' si avvertisse, dall'altra parte, una reale volonta' a mettere mano alle riforme dello Stato sociale, delle pensioni, della sanita', dell'assistenza, e ad una seria ripresa delle privatizzazioni. Il tavolo per la riforma dello Stato sociale e' stato annunciato dal Ministro Ciampi: mi auguro che si arrivi finalmente ad inaugurarlo, perche' le misure una tantum da sole servono ben poco". Gli industriali della "piastrella valley" scendono quindi in piazza. Il clima e' surriscaldato e sono lontani i tempi delle polemiche per la presenza dei vertici di Assopiastrelle alla venuta, in campagna elettorale, di Romano Prodi a Sassuolo.






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