Il riassetto non frena i conti Ricchetti

Il Sole 24 ore 18/4/97 pag.31

Raddoppia l'utile nel '96 mentre per quest'anno si punta al controllo dei costi


MILANO - Conti brillanti per le Ceramiche Ricchetti, ma il titolo stenta a decollare in Piazza Affari. Le azioni hanno chiuso ieri a 1.816 lire ancora al di sotto del prezzo di collocamento di 2.300 lire. Forse, come sostengono alcuni analisti, la causa va ricercata nella stasi che il mercato della ceramica sta attualmente attraversando. Eppure, se escludiamo la lieve flessione del giro d'affari (causata tra l'altro anche dall'abbandono dei business non strategici), la Ricchetti ha risposto alla crisi dal punto di vista gestionale in maniera positiva. I margini reddituali, pur sostenendo il peso della ristrutturazione delle partecipate estere, sono aumentati e l'esercizio '96 si e' chiuso con un utile piu che raddoppiato. Anche il budget 1997 e' positivo. Per gli amministratori <>. E' previsto inoltre l'aumento dell'indice Roe al 15%, un punto in piu' rispetto al valore '96 calcolato sul patrimonio netto medio. Renzo Arletti, presidente e amministratore delegato del gruppo Ricchetti, ha ieri fatto sapere che nei primi tre mesi della gestione in corso l'obiettivo di crescita del 10% e' gia' stato raggiunto. "La politica '97 - ha poi affermato - vertera' sull'ulteriore taglio dei costi di gestione, con un conseguente aumento dell'Ebit di 11-12 punti percentuali a fine anno". Parlando poi del giro d'affari, ha reso noto che <>. Il mercato a cui oggi la Ricchetti sta guardando con particolare interesse e' quello americano. <>. I costi per consumo materiali sono diminuiti dell'8% a 147 miliardi, mentre il costo del personale e' sceso a 67 miliardi (-12%) in seguito alla ristrutturazione effettuata in Svezia e Finlandia che ha portato a ridurre i dipendenti in forza dalle 1.027 alle 898 unita'. Il risultato operativo e' aumentato del 19% a 19 miliardi. Il conto economico invece, in seguito all'incremento degli oneri finanziari netti a 8 miliardi (+15%) per l'effetto cambi, ha chiuso con un utile di 9 miliardi, contro i 4 miliardi di fine '95. A livello patrimoniale i mezzi propri complessivi beneficiando anche dell'effetto collocamento, hanno raggiunto i 90 miliardi (+72%), garantendo la pressoche' totale copertura dell'attivo immobilizzato di 91 miliardi. I 20 miliardi incassati al momento della quotazione in Piazza Affari hanno inoltre permesso di ridurre l'indebitamento finanziario netto del 36% a 52 miliardi. Positivi sono stati anche i risultati della capogruppo. La societa' controllata dalla Fincisa (famiglia Zannoni), dopo aver incorporato la Nuove Ceramiche Ricchetti ha chiuso l'esercizio '96 con un utile di 3 miliardi (68 milioni nel '95). Ai soci convocati oggi in assemblea verra' proposto un dividendo di 50 lire. Va ricordato infine che per il quadriennio 1997 - 2000 la societa' ha elaborato un piano investimenti che prevede (escludendo eventuali acquisizioni di partecipazioni) uno stanziamento di 5 miliardi annui. Da Modena fanno sapere che la cifra potrebbe raddoppiare negli ultimi due anni se verra' approvato il progetto di ampliamento dello stabilimento di Mordano (BO).





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