La ceramica ha riunito gli stati generali. "Nuovi mercati per poter uscire dalla crisi"

Modena mattina 19/4/97 pag.11

A Sassuolo una giornata di studio organizzata dal Pds


Una giornata intera dedicata al distretto ceramico ed anche alla sua crisi. Una delle zone industriali piu' avanzate del mondo e' stata oggetto di riflessione nel convegno "Distretto 2000". E' quanto e' accaduto ieri a Sassuolo, capitale mondiale della piastrella, e sede del convegno organizzato dal gruppo regionale del Pds con la collaborazione delle federazioni di Modena e Reggio Emilia. Una sorta di "cassa di risonanza" offerta dal Pds a tutti i soggetti che partecipano alla vita del distretto, come l'ha definito l'on. Lanfranco Turci, che ha chiuso i lavori. Numerosissimi gli interventi,. da quello del consigliere regionale Feruccio Giovannelli, fino all'analisi della situazione economico-produttiva compiuta da Angelo Tantazzi, economista, direttore dell'Istituto di ricerca Prometeia. Una discussione a 360 gradi sullo stato dell'arte e sui possibili sviluppi dell'industria ceramica, che ha toccato tutti gli aspetti del tema, dall'impatto ambientale (Graziano Busani dell'Arpa) al sistema delle infrastrutture (ne ha parlato il vice presidente della provincia di Modena Giancarlo Muzzarelli) al ruolo degli enti locali e il rapporto con il governo, senza dimenticare la voce degli industriali (Assopiastrelle), dei produttori di macchinari per l'industria, delle associazioni di categoria, degli amministratori locali e regionali e ovviamente dei sindacati. Il comprensorio ceramico, dopo anni di espansione economica, vive da qualche tempo una fase di stagnazione, dovuta sia alla concorrenza imposta dalla globalizzazione sia alla congiuntura economica. Dopo una crescita del settore di oltre il 30% tra il '92 e il '95, dallo scorso anno l'industria ha mostrato i primi segnali di peggioramento, con i magazzini delle ceramiche stipati di scorte residue. "La minaccia principale - ha spiegato Ferruccio Giovanelli - sembra provenire non tanto dalla debolezza dei mercati di vendita, quanto piuttosto dalla possibilita' che l'entita' delle scorte accumulate e il basso utilizzo della capacita' produttiva inducano le imprese a vendite sottocosto". Tra le possibili vie di uscita, Angelo Tantazzi indica una maggiore attenzione all'intero processo vitale della piastrella, dalla produzione alla commercializzazione. Ecco perche' "le imprese dovranno integrarsi a valle fino ad avvicinarsi al consumatore reale. Sara' necessario puntare di piu' sui nuovi mercati: Paesi dell'Est, Asia del Pacifico, America Latina e Nord Africa, ma non solo come produttori. In quei mercati le imprese italiane potranno essere maggiormente presenti quali fornitori di tecnologia, di impianti, di conoscenze e di imprenditorialita'". Ma il distretto della piastrella non soffre solo della concorrenza estera e del mercato allargato a zone competitive. Sulla zona del sassolese e del reggiano pesa il problema delle infrastrutture viarie e dell'inquinamento, per cui, come ha sostenuto Busani dell'Arpa, "diventa sempre piu' urgente la elaborazione dei piani di risanamento regionali previsti dalla normativa vigente". A "Distretto 2000" non sono comunque mancate le voci critiche. Come quella di Oscar Zannoni, presidente di Assopiastrelle. Per Zannoni "e' ora di passare dalle buone intenzioni ai fatti". Secondo il presidente di Assopiastrelle, quindi, alla base dell'attuale difficolta' c'e' anche il mancato dialogo, negli anni passati, tra amministrazioni locali e imprenditori. E oggi gli industriali chiedono alle istituzioni un impegno molto forte, soprattutto nell'ambito delle infrastrutture (il nodo dolente del distretto ceramico). "Ora che il Pds e l'Ulivo hanno reponsabilita' di governo sia a livello locale che nazionale - ha sottolineato - e' indispensabile che dalle buone proposte si passi velocemente alla loro messa in pratica. La crisi attuale puo' essere superata solo con interventi mirati a facilitare il sistema dei trasporti e a migliorare la formazione dei lavoratori dell'indotto ceramico. La sfida del distretto si gioca moltissimo fuori dalla fabbrica".



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