Dalla Fiera di Orlando/ Spagna e Italia rivali a braccetto

Il Resto del Carlino 30/4/97 pag.mo/7

ORLANDO (Florida) - Nel reciproco rispetto ma senza esclusione di colpi. Anche dal Covering di Orlando, i produttori di piastrelle ceramiche italiani e spagnoli hanno cercato in tutti i modi di conquistare nuovi spazi di un mercato quello statunitense, che nei 1996 ha visto il "made in Italy", con il 34% di esportazioni, al primo posto, seguito dai messicani (25%) e dagli iberici (20%). Il confronto e' a tutto campo, con qualche divagazione, come e' accaduto nell'immenso padiglione dell'Orange County Convention Center, anche d'immagine e gastronomica. Gli spagnoli hanno caratterizzato la loro area pavimentando i corridoi con una spessa moquette, inevitabilmente gialla e rossa. Gli italiani hanno risposto con il logo "Ceramic tiles of Italy" stampato per bene nelle corsie, negli stands e in grandi cartelloni a mezz'aria. Per molti il risultato e' stato di parita'. I supplementari si sono giocati a tavola. Assopiastrelle, nella sua "Piazza d'Italia", ha rifocillato i soci con un tris di minestre, formaggio, mozzarella e amaretti. Ascer, l'associazione spagnola, ha proposto per gli associati tre tipi di paella, con relativo vino arrivato dalla zona di Siviglia. Stando alle file di gente in attesa in tutti i giorni della Fiera, anche dai fornelli 2 uscito un pareggio. Sorride Juan Pitarch, Presidente di Ascer e di Itse su questa cronaca gastronomica. "Mi sono formato nell'industria ceramica a Sassuolo dove alloggiavo al Leone d'Oro. Ricordo che in una settimana di permanenza sono cresciuto cinque chili...Quindi a tavola l'Italia e' sempre prima". L'occasione ci ha permesso di fare alcune domande al Presidente degli imprenditori ceramici spagnoli sull'attuale momento del settore. Com'e' la situazione? "Due anni fa abbiamo avuto un considerevole aumento. Stiamo andando avanti, pur in presenza di flessioni nelle vendite. Comunque, in generale, registriamo incrementi che ci rendono soddisfatti. Le statistiche economiche della Spagna stanno migliorando e questo si ripercuote sulla gente che nuovamente compra case, appartamenti e ristruttura gli edifici dove abita". Torniamo al dualismo con i produttori italiani: la rivalita' e' solo apparente? "Siamo si' concorrenti ma in buona fede. Ognuno deve lottare per la propria produzione, fare della vendita, ma allo stesso tempo dobbiamo portare avanti delle azioni comuni e questo con soddisfazione reciproca. Assopiastrelle e Aster collaborano proficuamente perche' sanno che debbono andare nel futuro assieme e contribuire allo sviluppo del settore". Nessuna ostilita'? "No, no. Non c'e' mai stata e penso che in futuro continueremo ad andare per la stessa strada che abbiamo percorso fino ad oggi". Le differenze, pero', ci sono: il costo della mano d'opera, gli aiuti governativi che hanno i produttori spagnoli.... "La legislazione sull'edilizia e' sicuramente piu' severa in Italia ma anche da noi si sta arrivando al vostro livello. Per quanto riguarda il costo della mano d'opera, debbo dire che ormai siamo sugli stessi valori. Al momento rilevo che i dipendenti italiani operano meglio degli spagnoli". Dunque, italiani brava gente? "Si, sono molto bravi. Vi ho sempre seguiti. Tutto il mio sapere, sotto l'aspetto professionale, l'ho appreso a Sassuolo. Quindi un grazie di cuore".



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