Un progetto da sogno per la fine dell'incubo

CER n°238 30/4/97 pag.14

Il 17 febbraio sara' ricordato come una data storica per il distretto della ceramica: la regione, le provincie di Modena e Reggio ed i comuni interessati hanno firmato un accordo per la realizzazione delle indispensabili infrastrutture stradali e ferroviarie. I nodi ancora aperti prima di giungere al traguardo finale.


"Concordo pienamente e con quanto ha detto il Sindaco di Modena Barbolini sull'importanza della presenza di tanti amministratori locali, riuniti attorno ad un unico tavolo, per la una firma storica per il distretto della ceramica. Assopiastrelle aveva formulato precedenti indicazioni, solo in parte accolte, ma siamo pronti a fare un passo di rinuncia e a sostenere in pieno i contenuti dell'accordo tra gli enti locali, purche' si passi in fretta dalle parole ai fatti: sarebbe bello poter vedere da subito l'avvio dei cantieri. Vi ringrazio per quello che avete fin qui fatto: da troppo tempo soffriamo per carenze drammatiche nei trasporti che ci penalizzano oltre misura. Speriamo sia finalmente la volta buona". Con queste parole Oscar Zannoni, presidente di Assopiastrelle, ha commentato la firma dell'accordo raggiunto dagli enti locali relativi alla costruzione di infrastrutture che, secondo lo studio preliminare, dovrebbe reggere nel 2005 un traffico di 20,2 milioni di tonnellate (+30,3% rispetto ad oggi). I CONTENUTI DEL PROGETTO: Due sono gli obiettivi strategici
dell'accordo, che si basa sullo studio redatto dal prof. Agostino Cappelli: riequilibrare il sistema trasportistico verso un maggior utilizzo della ferrovia, potenziando lo scalo di Dinazzano e creando il nuovo scalo merci di Cittanova; un sistema di arterie stradali a scorrimento veloce nella duplice direzione Nord-Sud ed Est-Ovest. L'asse Nord-Sud si sostanziera' in tre interventi: a) nel proseguimento autostradale dell'A22 (Brennero) verso sud in direzione Sassuolo. Questa nuova arteria, a 4 corsie a sezione autostradale, completamente nuova, partira' da Campogalliano sorpassera' l'A1 (Autosole) ed arrivera' a Marzaglia, ove previsto un casello autostradale per l'ingresso e l'uscita del traffico delle ceramiche diretto al sistema autostradale italiano, risolvendo cosi' di fatto il trentennale isolamento di questo comprensorio. Da questo punto sara' realizzato il raccordo per il nuovo scalo merci di Cittanova e per la Nuova Estense: partira' quindi una nuova arteria a quattro corsie che passera' per Magreta, dove (tecnicamente permettendo) verra' allargata a quattro corsie il tratto della Strada Provinciale 15 che collega questa frazione con la Pedemontana a Sassuolo. b) Interventi sono anche previsti alla SP 51 reggiana, che collega Rubiera a Dinazzano, per la quale e' previsto il raccordo alla nuova via Emilia, la variante di Salvaterra, l'innesto con la Pedemontana e l'accesso allo scalo merci di Dinazzano. c) Il rafforzamento della struttura viaria che collega Scandiano-Arceto-Bagno sulla via Emilia, il rafforzamento dello scorrimento veloce dell'Estense che collega Pozza di Maranello con la Circonvallazione Sud di Modena. Inoltre, di competenza Anas, il completamento della Modena-Sassuolo urbana. L'asse Est-Ovest zona Nord prevede un'arteria a quattro corsie (nuova via Emilia) che colleghi la tangenziale di Modena con il nuovo scalo merci di Cittanova e, qui, con l'asse viario Nord-Sud, mentre il tratto reggiano - dopo il nuovo ponte sul Secchia - avra' due corsie, con connessione con la SP 51 e la variante a sud di Rubiera con riaggancio alla via Emilia storica all'altezza di Bagno. L'asse Est-Ovest zona Sud, che si sostanzia nell'attuale Pedemontana, prevede il raddoppio delle corsie nel tratto Fiorano-Dinazzano e la costruzione di due corsie per la Dinazzano-Seandiano. La bretella ferroviaria di collegamento tra Dinazzano e Cittanova completano il quadro. Il potenziamento dello scalo reggiano confermera' Dinazzano come principale polo trasportistico per l'industria ceramica, sia come materie prime in entrata che come prodotto finito in uscita, consentira' la chiusura di altri scali di minori dimensioni attualmente utilizzati dal distretto e nel contempo avra' in Cittanova, in cui il transito di piastrelle di ceramica sara' senz'altro importante ma non prioritario, una centrale infrastruttura a sostegno. L'accordo, oltre a ribadire la necessita' che l'Anas completi rapidamente la realizzazione della Modena-Sassuolo urbana e che il Ministero dei Trasporti finanzi la riqualificazione della ferrovia Dinazzano-Reggio Emilia, riafferma come tutti gli interventi "costituendo un sistema integrato della mobilita' su ferro e su gomma, debbano essere realizzati con la necessaria contestualita' a garanzia che l'entrata in funzione delle nuore infrastrutture metta a regime il sistema senza causare ritardi ed inefficienze". GLI INTERVENTI DEGLI AMMINISTRATORI LOCALI: Nel suo saluto, il Sindaco di Sassuolo Laura Tosi ha sottolineato la completezza del progetto, sia in termini di modalita' infrastrutturali che di soggetti partecipanti. "Credo che questo accordo, storico per Sassuolo, sia il frutto di un grande senso di responsabilita' da parte di tutte le amministrazioni locali che, mantenendo ferma l'opzione ambientale, sono state in grado di dare risposte chiare e certe ai problemi di mobilita'". Una risposta finale che potra' essere data solo tra alcuni anni. "Fino a ieri - ha sostenuto Vittorio Pieri, assessore regionale ai trasporti - per individuare sulla cartina geografica le possibili soluzioni potevamo solo indicare delle generiche frecce: oggi esistono percorsi dettagliati e precisi. Fin dai prossimi giorni entreremo nei dettagli operativi delle infrastrutture che, per naturale completamento, seguiranno molto da vicino quelli per il tracciato dell'Alta Velocita': in termini di tempi, dunque, prevediamo di concludere i lavori tra sei/sette anni". La sostenibilita' ambientale dell'intero complesso di infrastrutture e' stato un requisito indispensabile per il nulla osta al progetto. "La ferrovia come sistema che assorbira' l'intero incremento di traffico previsto e' gia' di per se' una scelta che va nella direzione del miglior rispetto possibile dell'ambiente" ha sostenuto Renato Cocchi assessore regionale all'Ambiente. "Questo progetto dimostra come sia possibile superare la dicotomia tra tutela ambientale ed esigenze di infrastrutture indispensabili per lo sviluppo economico del territorio o, come nel caso della TAV, per quello del Paese. Siamo partiti dal PTO - ha concluso l'assessore - per giungere a questo accordo fondamentale: credo che sia ora importante accelerare i tempi per passare alla fase esecutiva". TEMPI CELERI, UNA PROMESSA: Un ruolo centrale nell'approvazione dell'articolato progetto e' stato svolto dalle due Provincie interessate, presenti alla firma con i rispettivi presidenti. "Abbiamo approvato un progetto infrastrutturale - ha dichiarato Graziano Pattuzzi, presidente di quella modenese - che non solo risolve i problemi del passato, ma appare in grado di poter evitare quelli connessi ad un futuro prossimo. Credo sia ora importante, come hanno gia' sottolineato altri amministratori locali colleghi, di assumersi l'impegno di fare in fretta le cose che rimangono da fare". "Quando le collaborazioni funzionano, c'e' la possibilita' di arrivare ad accordi fondamentali per il territorio" ha rilevato Roberto Ruini, Presidente della Provincia di Reggio Emilia. "Senza dubbio il progetto Alta Velocita' ha dato una forte spinta a decidere: andremo alla Conferenza dei Servizi con un progetto organico che dispone di finanziamenti certi". UN IMPEGNO PER LE ISTITUZIONI: Molto atteso era l'intervento del Sindaco di Modena, citta' che oltre ad essere interessata allo scalo di Cittanova e' anche importante azionista della Societa' Autobrennero. "Questo accordo e' un impegno preciso che vincola le amministrazioni locali su un progetto chiaro, condiviso, di alta qualita' ed in grado di rispettare l'ambiente - ha ribadito il Sindaco di Modena Giuliano Barbolini -: e' una soluzione organica ed organizzata in modo tale da ampliare il vantaggio competitivo del distretto". "Il Potenziamento della ferrovia e dello scalo di Dinazzano - ha affermato Maino Marchi in rappresentanza del Comune di Reggio Emilia - richiedera' la costituzione di una societa' mista pubblico-privata per la logistica dello scalo, un progetto importante per cogliere appieno le potenzialita' di sviluppo del territorio". Luciano Branchetti, Sindaco di Casalgrande, ha infine sostenuto che la presenza dello scalo ferroviario sul territorio del Comune "richiedeva una risposta forte, tale da sanare una situazione non piu' sostenibile. Questo e' l'accordo giusto, che sancisce tra l'altro, l'incompatibilita', su questa linea, del trasporto merci con quello passeggeri". I NODI ANCORA APERTI: Per la prima volta tutti gli amministratori locali interessati hanno sottoscritto un unico documento che mette mano all'insieme delle infrastrutture del distretto: e' un accordo storico per portata e per rappresentativita' politica. E' un accordo epocale anche perche' dei circa 700 miliardi necessari, 350 sono gia' oggi spendibili, situazione non facilmente riscontrabile nel campo degli appalti pubblici in Italia. Questo pero' non deve far dimenticare che ora si passa alla fase operativa progettuale che, come purtroppo e' successo tante volte nel nostro Paese, non meglio evidenziate 'esigenze tecniche' potrebbero nascondere inconfessabili e contraddittorie volonta' politiche. Ritardi nella definizione dei progetti operativi, bisticci di competenze sarebbero, se si verificassero, catastrofiche per il piano che, occasione storica, vede l'unita' di intenti tra tutte le amministrazioni locali e la disponibilita' di gran parte dei finanziamenti necessari (verso i quali, soprattutto in ambito Autobrennero, non sono pochi gli appetiti di altri progetti). E' un'occasione irripetibile per porre fine all'incubo viabilita' che, da troppo tempo e con troppe ferite, aleggia sul distretto. Spetta a tutti gli attori cogliere questa occasione. Senza dubbio, l'ultima.




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