La ceramica si aggrappa all'export

Il Resto del Carlino 30/5/97 pag.12

Produzione e vendita in calo nel '96. Solo le esportazioni non scendono
E' crollato il mercato interno: -8,1%. Il '97 sara' grigio. Borelli nuovo presidente Assopiastrelle


SASSUOLO (Modena) - La ceramica perde colpi. Ha destato preoccupazione, ieri pomeriggio, a poche ore dal cambio di presidenza alla guida di Assopiastrelle, il quadro economico uscito dalla l7° edizione dell'indagine statistica sull'industria italiana delle piastrelle in ceramica. Il trend negativo si e' consolidato nel 1996 e "anche nei primi mesi di quest'anno la tendenza non e' cambiata", ha confermato Oscar Zannoni, presidente uscente dell'associazione.
Dopo quattro anni di crescita, la produzione complessiva (l'80,02% realizzata nelle province di Modena e Reggio Emilia) ha segnato un'inversione di tendenza con un calo dell'1,37% rispetto ai 554,5 milioni di mq. prodotti nel 1995. E, cio' nonostante, le giacenze di magazzino sono ulteriormente cresciute di 20 milioni di mq., arrivando a quota 170 (tre mesi di produzione). In discesa anche le vendite: sul '95 il calo e' stato del 2,36%. Stabili le esportazioni: 363,3 milioni di mq. (erano 361,4), mentre hanno registrato un calo del 6,6% in valore, per complessivi 5.498 miliardi. "Il leggero aumento delle quantita' vendute all'estero ci conferma - ha detto Zannoni - che abbiamo consolidato i risultati della costante crescita dell'export registrata nel triennio precedente". Il prezzo medio sui mercati esteri e' calato del 7,07% sia per effetto della rivalutazione della lira, sia per la forte concorrenza internazionale (gli spagnoli al primo posto). Dal punto di vista delle quantita' sono calate, in Europa, ancora le esportazioni in Germania (-3,79%), in Belgio e Lussemburgo (-3,09%), in Grecia (-1,35%), in Svezia (-11,10%). Crescita invece in Francia (+3,13%), Stati Uniti (+12,62%), Irlanda (29,13%) e, incrementi notevoli si sono avuti nei Paesi dell'Est Europeo (+26,15%). Segno negativo in Asia (-2,57%), Africa (-10,94%), Australia-Oceania (-3,85%). E' il crollo del mercato nazionale (-8,1%) che piu' fa soffrire il neo presidente Angelo Borelli che ha indicato "nella mancanza di interventi governativi, il calo delle natalita', l'assenza di incentivi per le ristrutturazioni", alcune delle ragioni di questa flessione. "Ci batteremo per l'applicazione dell'Iva al 4% sulle costruzioni edili", ha anticipato Borelli come uno dei primi punti da perseguire nel suo mandato. Anche gli investimenti hanno - subito un forte ridimensionamento: dopo il picco degli 814 miliardi di lire del '95 sull'onda della legge Tremonti, lo scorso anno l'industria ceramica ha investito solo 546 miliardi. "Non siamo riusciti pero' a collocare sul mercato questa nuova capacita' produttiva. il grado di utilizzo degli impianti - a parere di Zannoni - si e' infatti ridotto del 3% in un solo anno e nei magazzini si sono aggiunti altri 20 milioni di mq. di prodotto". Giu' anche il numero degli addetti, che e' sceso da 32.386 a 31.507. E' il risultato dell'evoluzione tecnologica. Le previsioni? Zannoni e Borelli hanno parlato di "prudenza", perche' "permangono tutte le incertezze legate all'andamento del mercato interno non compensato da quelli esteri".



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