L'Italia tradisce la ceramica

La Gazzetta di Modena 30/5/97 pag.18

Assopiastrelle, l'indagine statistica segnala una grave crisi nel mercato interno.
Borelli nominato presidente prende il posto di Zannoni.


Continua il momento difficile per il settore ceramico italiano. Lo testimonia la diciassettesima indagine statistica nazionale presentata, come tradizione, subito prima dell'assemblea di Assopiastrelle, che quest'anno si e' occupata fra l'altro di scegliere il nuovo presidente (al posto di Oscar Zannoni a fine mandato) e il nuovo consiglio direttivo. Come dire ai nuovi vertici dell'associazione "questa e' la situazione da cui partire". Situazione che non e' affatto rosea. Cala la produzione, cala il fatturato, calano gli investimenti e, nei migliori casi, pareggiano la voce export i mercati principali su cui la piastrella italiana era solita volare. Per tutto il 1997 sara' ancora cosi'. A stupire maggiormente non sono i dati riferiti a Francia e Germania, due clienti privilegiati di cui tuttavia si conoscevano le difficolta' edilizie. Meraviglia invece un calo senza precedenti delle vendite sul mercato nazionale, che gia' veniva da un periodo di forte crisi. Solo lo scorso anno in Italia sembrava profilarsi una ripresa, cui si dava credito ancora all'inizio di quest'anno al Bau di Monaco. Invece, ecco un crollo dell'8,1%. <>. <>. Venendo alla produzione siamo scesi all'l,37%, a 554 milioni di metri quadrati. Il fatturato e' calato da 8.471 a 8.133 miliardi. Si investe meno in tecnologia, ben 260 miliardi in meno del'95, hanno favorito dalla legge Tremonti. Segni positivi vengono dalle esportazioni nei paesi dell'est (la Polonia importa quasi 18 milioni di metri quadri) e anche negli Stati Uniti, mercato cui da anni si guarda come ancora di salvezza. <>. Altra buona notizia: gli spagnoli incontrano le nostre stesse difficolta', anche se hanno un mercato interno piu' vivace. Ricette? <>.



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