La leadership non si tocca

Mondo Economico 21/7/97 pag.42

Dove va Sassuolo/ Parla Angelo Borelli di Assopiastrelle


La crisi delle principali economie europee spinge al basso le quotazioni di
"Piastrella Valley", che dopo tre anni di crescita spumeggiante si trova a fare i conti con un calo della produzione (-1,37%) e con un aumento delle giacenze di magazzino. La frenata dei mercati tradizionali e' tuttavia compensata da una crescita sostenuta della domanda da parte dei Paesi dell'Est che rappresentano oggi la nuova frontiera per i produttori di piastrelle. Facciamo il punto con Angelo Borelli, salito al vertice di Assopiastrelle, in sostituzione di Oscar Zannoni. Come si e' chiuso il '96 dell'industria ceramica, che ha Nel comprensorio di Modena e Reggio il cuore produttivo? Rispetto al triennio precedente, nel '96 l'industria ceramica, che nelle due province emiliane rappresenta l'80% della produzione italiana, ha vissuto un "momento di riflessione". Dopo anni di crescita straordinaria, la produzione e' diminuita di poco, e' vero (1,4%), ma per un settore, abituato a crescere continuamente, questo rappresenta un'inversione di tendenza da non sottovalutare. Quali problemi preoccupano gli operatori? Come tutti gli altri settori industriali italiani, anche noi soffriamo delle inefficienze e delle carenze infrastrutturali del Paese. In una realta' globale come quella in cui noi operiamo la capacita' di essere o meno competitivi dipende sempre di piu' dal Sistema-Paese che si ha alle spalle e oggi l'Italia purtroppo non e' in grado di offrire le garanzie e le sicurezze di cui avremmo bisogno. Per quanto riguarda il comprensorio, le carenze infrastrutturali sono sotto gli occhi di tuffi. Siamo uno dei piu' importanti distretti industriali del mondo e a oggi non abbiamo ancora un collegamento con la rete autostradale. Il sistema viario e' ormai al collasso e, nonostante le promesse di sindaci e amministratori, la situazione peggiora invece di migliorare. Come si prospetta il '97? Si presenta piu' o meno con le caratteristiche dello scorso anno. Permangono le difficolta' che abbiamo vissuto nel '96. Il nostro e' un settore forte e ben consolidato e, proprio per questo, per la leadership mondiale che deteniamo, non possiamo non risentire degli andamenti congiunturali delle economie internazionali. In genere, dall'industria ceramica ci si aspetta sempre il boom, ma anche per noi ci sono anni "normali". L'importante e' presidiare il mercato e ricercare nuovi fattori competitivi che ci assicurino il mantenimento della leadership.



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