La scomparsa di Claudio Sassi

Il Resto del Carlino 24/9/97 pag.mo/6

Cordoglio per il decesso di uno dei piu' noti imprenditori della ceramica.
Era da qualche giorno ricoverato nel nostro ospedale. Lascia la moglie e due figli. Oggi i funerali.


SASSUOLO - Ieri mattina alle 6.30 si e' spento all'ospedale di Sassuolo dove era
ricoverato da qualche giorno l'industriale Claudio Sassi. Presidente di Emilceramica, aveva 74 anni, era stato presidente del Sassuolo calcio. I funerali si svolgono oggi alle 15.30 in San Giorgio. Ci sono uomini che fanno la storia della loro terra. La fanno semplicemente, senza clamore e sempre evitando la tentazione della vetrina. Claudio Sassi era uno di loro. La tumultuosa trasformazione di quello che oggi viene universalmente chiamato 'comprensorio della ceramica' sarebbe stata diversa, nonche' probabilmente peggiore, senza personaggi del suo stampo. Capitano d'industria, si'. Ma sempre con la memoria di una civilta' contadina intesa nei suoi valori piu' profondi. La serieta', quella cosa per la quale una parola, non c'e' bisogno del pezzo di carta. La tenacia, perche' ce ne vuole per arrivare alla guida di un gruppo (l'Emilceramica) dai fatturati multimiliardari partendo dal campo dove papa' lavorava le zolle. E la generosita' sempre velata da quel riserbo che e' un tratto degli uomini che hanno classe. Ecco, Claudio Sassi era un uomo di classe. La sua grande forza non stava tanto nell'intuito imprenditoriale; che pure molti gli ammiravano. La sua forza, se posso parlarne con l'affetto dell'amico, era la semplicita'. Un uomo semplice, con passioni genuine. Forse sarebbe diventato un bravo calciatore, se la sua giovinezza non fosse stata attraversata da altre
esigenze, comuni alla sua generazione, la generazione che ha rifatto l'Italia dopo i disastri della guerra. Aveva poi fatto il presidente del Sassuolo: quando si metteva a raccontare i suoi incontri con Lucianone Moggi, il pittoresco
boss della Juventus era irresistibile. Perche' nei suoi occhi si coglieva lo stupore dell'uomo appunto semplice, normale, dinanzi alle stranezze di un mondo tanto diverso dal suo, dai suoi valori. Mai una volta che ostentasse i successi economici: non aveva proprio la presunzione mediocre di taluni colleghi del settore. Si divertiva, invece, a raccontare un gol segnato non so dove, in chissa' quale campo di periferia, dal Claudio Sassi ragazzino. "Un colpo alla Meazza", spiegava con l'aria del bambino che era stato. E come un bambino si era sentito felice quando il destino gli aveva permesso di acquistare Villa Guastalla, la casa di campagna sulle colline di Fiorano dove il padre faceva il contadino. Eravamo in tanti a volergli bene.



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