Cersaie decolla. Ma solo grazie agli stranieri

Modena mattina 7/10/97 pag.8

I dati sull'affluenza: centomila visitatori


Un Cersaie sempre piu' internazionale e sempre piu' gradito agli operatori professionali del settore. E' questa la fotografia dell'ultima edizione di Cersaie, il salone internazionale dell'edilizia e dell'arredobagno, che si e' chiusa domenica. I dati complessivi di affluenza parlano di 102.023 unita', delle quali 78.663 italiani e 23.360 esteri e sembrano essere il risultato di una duplice ed opposta dinamica: una forte crescita degli ospiti provenienti dall'estero +5,7 le presenze e +10,9 le ditte rappresentate - e di una contrazione dei visitatori italiani, a causa della stagnazione del mercato interno. Di fatto Cersaie ha rispecchiato in modo fedele l'andamento delle vendite di piastrelle sui diversi mercati. Anche i riflettori dell'informazione di oltre frontiera erano puntati su Cersaie in maniera piu' consistente rispetto agli scorsi anni. Dei 469 giornalisti accreditati, 186 - il 37% - erano stranieri. Cersaie si avvia ad essere insomma ogni anno piu' internazionale. A questo proposito, Assopiastrelle presentera' a breve uno studio sui "Flussi dei commerci internazionali", un'analisi a livello mondiale finalizzata a capire le direzioni dei commerci internazionali di piastrelle, la posizione della produzione italiana rispetto alla concorrenza estera, i punti di forza e di debolezza rispetto alla concorrenza straniera. Si spera insomma nel mercato
globale. E alcune indicazioni positive, del resto, s'intravedevano prima di Cersaie. "Queste indicazioni positive - ha dichiarato il presidente di Assopiastrelle Borelli in occasione dell'apertura di Cersaie sono principalmente legate al fatto che le nostre esportazioni hanno ricominciato - dopo un periodo di stasi e, in certi Paesi, di calo - a crescere; nel primo semestre '97 l'export e' aumentato del 6/7 per cento". Ma c'e' anche chi non condivide, e allarga il discorso al tema piu' complessivo dell'andamento del mercato del lavoro. E' il caso di William Ballotta, segretario provinciale della Flerica-Cisl: "Mi sembra che in giro ci sia un ottimismo esagerato - afferma -. Gli ultimi dati sulle assunzioni dovrebbero smorzare i facili entusiasmi. Si conferma l'andamento dei contratti a termine e dei contratti formazione lavoro; cioe' un'occupazione che resta precaria. Questo mi fa ritenete che la vera ripresa debba ancora arrivare".



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