Cersaie '97/ Ceramica: profilo di un settore vincente

Cer 31/10/97 pag.81

Il 1996 e' stato un anno caratterizzato dal consolidamento dei volumi prodotti e venduti. Positiva la dinamica dell'export, in modo particolare verso Stati Uniti, Europa Orientale ed Asia, forti le aspettative di ripresa del mercato interno grazie agli incentivi per l'edilizia.


Dopo la crescita impetuosa del triennio 1993-1995, e' arrivato il periodo del consolidamento delle posizioni. A scorrere gli ultimi dati disponibili relativamente all'industria delle piastrelle di ceramica italiana emerge un nuovo scenario che trova i suoi elementi caratterizzanti nella razionalizzazione del sistema produttivo, nelle politiche di assestamento dei volumi prodotti, oltre che nelle prospettive sui diversi mercati di sbocco. Dopo tre anni di crescita ininterrotta (1992-1995), durante i quali la produzione complessiva e' passata dai 434,6 milioni di metri quadrati a 562,2 milioni, nel 1996 i volumi totali si sono fermati a 554,5 milioni di metri quadrati, in lieve calo del -1,37%. Le cause di tale riduzione della produzione sono da ricercarsi nel rallentamento delle vendite sui diversi mercati, tra i quali spicca in modo particolare, come si vedra' in seguito, quello italiano. A questa situazione le aziende ceramiche hanno risposto con una razionalizzazione del sistema industriale, che si e' concretizzata attraverso una complessa azione strategica. Caratteristica di questa e' stata, in primo luogo, il raggiungimento di piu' elevati livelli di produttivita' aziendale a seguito del fortissimo sviluppo degli investimenti in tecnologia targati Tremonti, che hanno consentito il rinnovo del parco tecnologico a disposizione; contestualmente le imprese sono ricorse ad una ancor piu' oculata gestione del personale e ad una solo parziale sostituzione dello stesso in uscita. Infine, e' proseguito il processo di acquisizione di imprese ceramiche da parte di realta' di maggiori dimensioni, che ha consentito di continuare nel processo di accrescimento della dimensione delle imprese appartenenti a questo settore industriale. La grande famiglia dei prodotti individuati come "piastrelle di ceramica" si presenta oggi piu' articolata che mai. Le tre principali tipologie produttive per volumi sono: la monocottura, che rappresenta il 61,56% della produzione complessiva, il gres porcellanato, che oggi vale il 17,15% del mercato e la bicottura (15,81%). Tra i prodotti di nicchia. occorre segnalare lo 0,72% del gres rosso, l'1,70% dei cotti rustici e lo 0,79% del klinker. Positivo l'andamento della produzione di corredi, quali battiscopa ed altri pezzi speciali, che nel 1996 ha raggiunto i 12,6 milioni di pezzi (2,3% della produzione totale italiana) e che rappresenta sempre di piu' gli elementi in grado di caratterizzare la produzione italiana. Tra le destinazioni d'uso, si conferma la prevalenza dei pavimenti (73,80%) rispetto ai rivestimenti; Re dei formati nelle piastrelle di ceramica e' il 30x30 o similari, che coprono il 47,12% dell'intera produzione. Percentuali importanti hanno anche il 20x20 e le misure rettangolari 20x25 e 20x30. Se si prendono in considerazione i mercati di sbocco geografici, emerge come il piu' vasto mercato di consumo delle piastrelle di ceramica italiane sia proprio l'Italia. L'assorbimento di piastrelle di ceramica e' stato pari, nel 1996, a 166,35 milioni di metri quadrati per un giro d'affari totale di 2.635 miliardi. Un mercato importante in cui, per le note condizioni, il consumo 1996 espresso in quantita' e' calato dell'8,1% pur in presenza di un incremento del prezzo medio prossimo all'11%. Questo si spiega con l'innalzamento del mix offerto, ottenuto principalmente grazie ad una piu' ampia offerta di pezzi speciali, anche se - in capo alle imprese ceramiche - non si sono avuti analoghi sviluppi in termini di redditivita' aziendale. Un mercato verso il quale le aspettative di sviluppo, con il varo del decreto Costa sugli incentivi all'edilizia pubblica, potrebbero cambiare radicalmente. Positive conferme giungono dai mercati esteri, nei quali la presenza italiana risale dalla fine degli anni '70. A livello mondiale l'industria ceramica italiana ha collocato 363,28 milioni di metri quadrati di prodotto finito (68,6% delle vendite) per un controvalore pari a 5.498 miliardi, in calo del 6.6% rispetto al 1995 a causa principalmente della rivalutazione della lira rispetto alle divise estere nelle quali sono fatturate le nostre esportazioni. A livello di macro aree, si rilevano comportamenti molto difformi. I mercati dell'Unione Europea, alle prese con i vincoli di Maastricht, registrano una stabilita' nelle vendite (-0,41%) ed un calo nei prezzi di vendita espressi in lire (-8,92%) dopo le eccellenti performance degli anni passati; il Nord America si conferma una delle aree a maggior sviluppo, trainato dalla positiva ed effervescente congiuntura degli Stati Uniti che, dal 1991, inanella record su record. Qui le esportazioni italiane sono cresciute, nel 1996, del 12,62% in quantita', con un passo superiore (+11,18%) al resto del continente. Positive conferme provengono dall'Asia dove, pur in presenza di una lieve flessione della quantita', il prezzo medio cresce in modo sensibile (+6,29%). Conferme della bassa congiuntura derivano invece dai mercati posti agli antipodi dell'Italia: Australia ed Oceania, la cui industria edile e' entrata, nel 1996, nella parte inferiore della curva economica, calando sia in valore (-2,78%) che in quantita' (-3,58%). Cedente la situazione dell'Africa. Ma sono i paesi dell'Europa orientale quelli che hanno dato alle imprese italiane le migliori soddisfazioni durante il 1996. L'area ex Comecon, con i suoi 43,1 milioni di metri quadrati acquistati nel 1996, e' la seconda per importanza dopo aver scavalcato le Americhe. Si tratta di una area in cui i principali paesi sono Polonia (17,7 milioni di metri quadrati), Ungheria (5,2), Russia (3,3 milioni di metri) e Croazia (2,8), ma che registra - a parte poche eccezioni - positivi, consistenti e diffusi tassi di crescita: a livello complessivo le statistiche mostrano un eccellente +26,15% in quantita' ed un +20,2% in valore.
Successi in ogni parte del mondo che faranno bella mostra di se' a Cersaie 1997.



torna all'indice