E Sassuolo cerca intese con la Snam

Il Sole 24 ore 10/12/97 pag.12

Sassuolo - Un consorzio tra produttori ceramici che si ponga come interlocutore della Snam per la fornitura di gas metano all'intero distretto di Sassuolo: e' l'ipotesi su cui sta lavorando l'Assopiastrelle per consentire alle proprie imprese un maggior peso contrattuale nei confronti del gestore pubblico di gas, e quindi per raggiungere condizioni piu' convenienti di prezzo, garantire stabilita' ai costi di produzione e maggiore efficienza nella conduzione della rete. Il progetto nasce sulla base dell'accordo quadro raggiunto lo scorso 11 novembre tra Snam e Confindustria per la fornitura a uso industriale di gas metano, accordo che restera' in vigore fino all'aprile del 2000. L'intesa e' stata caratterizzata non solo dalla prospettiva di una riduzione del prezzo, ma anche dalla possibilita' di avviare "reti di distribuzione per uso industriale". Lo specifico punto dell'intesa (numero 6) consente "forniture a soggetti titolari di reti di distribuzione di gas per soli usi industriali che interconnettono una pluralita' di utenze nell'ambito di aree e/o nuclei di industrializzazione". Tali soggetti, si legge ancora nel documento, potranno ottenere contratti di fornitura "a condizioni integrate e, per quanto in contrasto, sostitutive" delle condizioni generali riguardanti le singole utenze industriali. A livello nazionale le aziende ceramiche consumano ogni anno 1,4 miliardi di metri cubi di gas, ossia circa il 6% dell'intera erogazione annua della Snam all'industria italiana. Nel distretto di Sassuolo, tra Modena e Reggio Emilia, dove e' concentrato l'80% della produzione nazionale, i consumi annui arrivano attorno al miliardo di metri cubi. Esistono percio' le condizioni perche' le circa l90 imprese dell'area, che come detto utilizzano grandi quantita' di gas provenienti da un unico metanodotto, possano costituire un consorzio del tipo delineato nell'accordo dello scorso novembre. L'ipotesi di aggregarsi interessa anche altre aree industrializzate (ad esempio nel Sud) dove un eventuale consorzio locale potra' essere interlocutore forte della Snam con maggiore potere contrattuale rispetto a quello dei singoli imprenditori. Tuttavia, l'ipotesi di un consorzio e' vista con particolare favore dai produttori ceramici. Tra questi Renzo Arletti, presidente delle Ceramiche Ricchetti di Sassuolo, Gruppo che quest'anno chiudera' con un fatturato consolidato di 260 miliardi di lire: "Credo che la costituzione di un consorzio sia importante - dice Arletti - soprattutto in quanto stabilizzerebbe il costo di una fonte energetica i cui improvvisi aumenti di prezzo sono stati tra le cause principali delle crisi incontrate dal settore negli anni '80. E anche gli ultimi aumenti del 1995 - conclude - avrebbero creato problemi senza la contemporanea svaluta della lira".



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